Il meglio dell’anno? E’ tutto opinabile. Ma due eventi mi hanno scaldato il cuore
E’ la moda del momento, il momento che aspettano fan e collezionisti, opinionisti e “intellettuali”. Personalmente, stendere una classifica dei migliori album dell’anno non mi è mai piaciuto. Forse perché tutti lo fanno e ognuno ha le sue ragioni, se sa scriverle bene, anche quando cita album che magari a te non son piaciuti particolarmente.
Allora, cari lettori di questo blog, io mi limiterò a dirvi quali “eventi” musicali, in ambito rock, mi hanno scaldato davvero il cuore. Il cofanetto di No Nukes, il concerto mitico del 1979 con artisti quali Bruce Springsteen, Jackson Browne, Graham Nash, Bonnie Raitt… riuniti contro un futuro basato sull’energia nuclerare. In un certo senso, il primo vagito eco della storia della musica moderna.
Il secondo, già lo sapete: è il docufilm “Get Back” di Peter Jackson, sull’ultimo periodo dei Beatles. Nel numero di Natale, su Libertà c’è l’intervista che ci ha concesso. Se l’avete persa andate a recuperarla online.
Per il resto, nel corso dell’anno ho ascoltato più di mille canzoni, forse anche di più sulle piattaforme, ma personalmente continuo ad amare l’acquisto di vinili e Cd. Per questo, forse, il mio cuore batte rivolto al passato. Perché il passato della musica è ormai monumento, storia, testimonianza eterna.
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