Il mondo della Classica non va di moda ma riscalda le feste
Il mondo della Classica, che comprende molti sottogeneri – dalla musica vocale a quella lirica, dalla musica antica a quella colta del Novecento o, ancora, contemporanea – è certamente (ma ingiustamente) di minor “appeal” per le giovani generazioni, almeno qui in Italia. Complice, inutile sviare il discorso, il ritardo e il divario con cui si affronta (o non si affronta per nulla) l’educazione musicale dei ragazzi, dentro e fuori dalle scuole. Musica alle superiori? Un coro, se l’economia lo consente. Un paio di uscite a teatro, se capita un docente particolarmente sensibile. Un progetto orchestrale – abbiamo esempi molto positivi anche qui a Piacenza – che, se capita, è però quasi un’eccezione.
Sta di fatto che la discografia musicale, a dispetto dei teatri chiusi quasi ovunque, grazie al cielo non si è fermata ed anche in ambito classico, sinfonico ed operistico il 2021 ha regalato alcune perle.
Come ho già scritto nel precedente blog, tutto è troppo personale e i titoli che hanno venduto bene, anche per quanto riguarda le grosse etichette storiche, sono soprattutto le riedizioni dei grandi artisti del passato o quelli registrati dai cantanti e dai musicisti più “star”. Non necessariamente, però, si tratta di capolavori. Me lo raccontava, qualche tempo fa, un famoso tenore. Per chi volesse addentrarsi di più nell’Accademia, per così dire, c’è tanta carne al fuoco. Basta andare sulle piattaforme gratuite, se non si vuole o non ci si possono permettere certi costi.
Vi regalo una confidenza. Uno dei titoli che mi hanno tenuto più compagnia durante le serate di Natale è il regalo di un carissimo amico inglese. Si tratta di “English Music for Strings”, un box set dell’anno pubblicato da Naxos che comprende i brani di 15 autori, con Benjamin Britten capofila, in ben 25 Cd. Le performance più indimenticabili, tra quelle di interpreti altrettanto eccelsi, sono quelle di Felicity Lott e Philip Langridge. In prima linea l’orchestra Sinfonia of London diretta da John Wilson.
Ringrazio il mio amico per questo dono. Vi stupirebbe, sapere cosa fa di mestiere…
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