Kelly Jones, il frontman degli Stereophonics racconta il nuovo album solista “Inevitable Incredible”

Kelly Jones, il cantante e chitarrista degli Stereophonics, nel Regno Unito è amatissimo. Lo si coglie dal clamore con cui il pubblico della Royal Albert Hall accompagna la sua performance: una manciata di canzoni, con parentesi inedita del nuovo album (che, nel frattempo, è uscito qualche giorno fa) tra spiegazioni, battute, saluti, racconti personali, ricordi degli esordi. La voce piena e melodica è caratterizzata da una profondità che riecheggia nelle canzoni di “Inevitable Incredible”, il disco che ha registrato in un’isola deserta della Norvegia, dove l’atmosfera generale rifletteva proprio questa condizione estatica e surreale.

Kelly Jones, è vero che non pensava a un nuovo album?
«Verissimo. Non ci pensavo proprio, ero impegnato a fare altre cose, altri progetti mi frullavano in testa. A un certo punto, e nella mia carriera è accaduto quasi sempre così, ho iniziato a comporre nuovi brani e mi sono accorto che ce n’erano almeno una dozzina molto buoni. Così, mi sono detto:“Ok, ecco il nuovo album che bussa alla mia porta!”».

Sonorità rarefatte e cristalline, grande intimismo.
«L’isolamento ha contribuito alle sonorità, molto nordiche in effetti. Ho sempre amato i film, le sceneggiature, le immagini e inteso le mie composizioni come film. Lo scenario ha avuto la sua importanza. I temi sono più introspettivi, mi sono accorto che avevo bisogno di raccontarmi con grande onestà, anche a me stesso, alle prese con sentimenti, difficoltà, con il tempo che scorre. E’ un album maturo, ed era tempo. Sono molto orgoglioso di “Inevitable Incredible”: mi rappresenta oggi e, nello stesso tempo, racchiude tutto ciò che sono stato».


Lei ha scelto di trascorrere del tempo su un’isola per registrarlo: una condizione di solitudine che ricorda un po’ il lockdown tanto sofferto dai suoi colleghi.
«La mia è stata, in realtà, la ricerca di una possibilità creativa che fosse il più possibile “assoluta”. Epensi che, durante il lockdown, io sono stato tra quelli che non hanno sofferto più di tanto il non poter suonare dal vivo o fare vita sociale. Mi sono dedicato al riposo, alla famiglia, ho trascorso tutto il tempo con mia moglie, che nel frattempo ha avuto il nostro quarto figlio. Cambiavo i pannolini e cantavo le ninna nanne… Ho sempre amato cantare per i miei figli, spesso anche con la chitarra acustica: filastrocche, ma anche brani dei Beatles».

I Beatles… Gira che ti rigira, si torna sempre lì.
«Alle origini di tutto, ma certo! Per me i Beatles non sono soltanto alle origini della musica, sono alle origini della vita. Tutti noi non saremmo potuti essere qui, se non ci fossero stati prima loro».

Lei si è speso a favore dei diritti LGBTQ+, raccontando la scelta di sua figlia di cambiare sesso.
«L’ho fatto perché sono piuttosto onesto, non ho nulla da nascondere, così ho pensato di raccontare, tappa dopo tappa, le difficoltà sia effettive che emotive di una intera famiglia nell’accompagnare un figlio a compiere una scelta tanto importante. Credo possa essere utile ad altri genitori che stanno vivendo lo stesso percorso. Oggi Colby sta bene, sta studiando digital design ed è in pace con se stesso. Io e mia moglie lo abbiamo supportato moltissimo e pensiamo sia quello che tutte le famiglie dovrebbero fare».

FOCUS SUL NUOVO LAVORO SOLISTA

Kelly Jones racconta il suo nuovo album “Inevitable Incredible”, uscito ai primi di maggio per Stylus Records. Il primo singolo estratto dal disco era già scaricabile dal mese scorso, quando a Londra Jones ha illustrato i primi dettagli del suo ultimo lavoro solista. Il leader degli Stereophonics ha dichiarato: «Si tratta di un lavoro nel quale mostro un mio lato meno conosciuto» evidenziando, in effetti, un’ampiezza e una profondità vocale inedite. Le stesse che sono emerse, in primo piano, nella sua recente performance alla Royal Albert Hall di Londra a favore del Teenage Cancer Trust.
“Inevitable Incredible” è stato scritto principalmente al pianoforte, e quindi registrato in una session di sei giorni all’Ocean Sound Studio in Norvegia, dove il musicista era circondato solo dalla natura.
Jones, a questo proposito, ha raccontato: «I dintorni remoti dello studio dell’isola dove abbiamo registrato l’album hanno permesso alle canzoni di prendere vita e respirare senza distrazioni. E’ stata un’esperienza davvero nuova. Non c’erano aspettative su come avrebbero dovuto suonare le canzoni. Ho lasciato che l’emozione e la vulnerabilità che ho messo nello scrivere i brani uscisse allo scoperto. Il tempo poteva cambiare in un minuto e c’era poco o nessun contatto con il mondo esterno. Tutto questo ha influenzato il modo in cui le canzoni sono nate. E’ stata un’esperienza davvero catartica».
Nel frattempo, l’album è disponibile in più versioni nei negozi e su tutte le piattaforme, con tanto di videoclip ufficiale della title-track.

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