La musica secondo Carlo Massarini, a Piacenza per presentare “Vivo dal Vivo”: “Un’idea di comunità, di unità senza confini”

Carlo Massarini, giornalista e fotografo, tra i primi a portare il rock a Radio Rai e, poi, in televisione con il rivoluzionario programma Mister Fantasy, è ormai “di casa” a Piacenza. In una gremita galleria Biffi Arte, Massarini ha presentato il suo ultimo libro “Vivo dal Vivo 2010-2023”: un fotoracconto di 120 concerti in un’epoca musicale in cui tutto è ancora possibile, e non ci sono più confini. Il volume vanta la prefazione di Vasco Rossi ed è edito da Rizzoli Lizard (408 pp, 49 euro).
La tappa piacentina rientra in un vero e proprio tour book attraverso l’Italia, partito da Campobasso pochi giorni fa.
«Questo libro nasce come estensione moderna di quello che invece è stato il mio primo libro, “Dear Mister Fantasy 1969-1982”. Appena ho finito quello, ho pensato che bisognasse fare qualcosa relativo ai “nostri tempi” e allora ho cominciato di nuovo a fare fotografie. Erano arrivate le macchine digitali – ha spiegato Massarini – quindi si potevano fare foto molto diverse da quelle di una volta, tecnicamente parlando. Ho iniziato e alla fine, da tutti i concerti che ho visto, ne ho estratti 120 raccontando ogni concerto, però in maniera empatica. Alla fine, tra immagini e testi, ho messo insieme queste 120 storie completamente diverse tra loro. C’è tutto, lì dentro: Jazz, Pop, Rock, Folk, Rap ed anche molta musica italiana. Inoltre moltissima musica femminile, e tante artiste poiché, rispetto a 30 o 40 anni fa, il numero di donne che fanno musica è sicuramente molto cresciuto. Quindi, alla fine, ho realizzato quella che, secondo me, è una fotografia della musica moderna, naturalmente con il mio gusto, che è un gusto personale. Io sono molto eclettico, ma ho gusti molto precisi».
Tra gli artisti visti dal vivo di cui parla il libro, molti dei quali passati in rassegna da Massarini durante il suo incontro, ci sono «Edoardo Bennato, Venditti e De Gregori, Capossela, Ivano Fossati, Caparezza, Zucchero… e c’è Ezio Bosso, quindi anche la musica classica contemporanea. A me la musica piace tutta» ha raccontato l’autore. Spazio anche alla piacentina Nina Zilli, oltre che a Gianna Nannini, che da alcuni anni risiede nella nostra provincia, per fare due esempi vicini a noi -. Io non ho preclusioni verso un genere. Naturalmente sono molto selettivo, non è che mi piaccia tutto, però spazio anche quando compro i dischi. L’idea della musica, che condivido, è un’idea di comunità e di unità, è qualcosa che non ha barriere, infatti i musicisti non hanno confini fra di loro e si influenzano a vicenda, in tutto il mondo».
Scoprire nuova musica? «Mi piace molto – ha proseguito Massarini -. A dire la verità, è spesso più divertente, dà molta più soddisfazione scoprire qualcosa andando a un concerto “a scatola vuota”, senza sapere bene cosa ti aspetta». Insomma, alla base del giornalismo musicale – di cui Carlo Massarini è “padre” e, nello stesso tempo,  attuale portavoce – c’è sempre la curiosità, l’amore per la musica e la voglia di approfondire le proprie conoscenze, senza pregiudizi. Per questo, in “Vivo dal Vivo”, ritroviamo anche una linea internazionale che travalica provenienze culturali, epoche, stili, generi.
L’internazionalità musicale di Massarini la si vede anche a teatro, dove lui – parallelamente alle presentazioni del libro – sta facendo uno spettacolo dedicato ai Fab Four insieme a The Beatbox (in foto sopra): “Magical Mistery Story. Now and Then” (tra le prossime date al nord, quella dell’11 aprile al Teatro Fraschini di Pavia e del 12 aprile al Teatro Manzoni di Busto Arsizio – altre informazioni ai profili social di Carlo). Il giornalista, in passato ha spesso raccontato, in modo empatico, divulgativo e teatrale, storie rock ‘n’roll. Una, tra le tante, è certamente quella di “Darkness on the Edge of Town”, uno degli album più significativi di Bruce Springsteen, artista che proprio lui ha contribuito a lanciare nel nostro Paese.
E in “Vivo dal Vivo”, non a caso, ritroviamo – divisi anno per anno, mentre qui di seguito in ordine sparso – artisti come Little Steven and The Disciples of Soul, Patti Smith, Green Day, Nick Cave, Bob Dylan, Iggy Pop, U2, Paul McCartney, Peter Gabriel, Sting. I dichiaratamente amati Steve Winwood e David Byrne. Bellissimi, poi, gli amarcord (oggi, purtroppo) dedicati a Leonard Cohen, Prince, Paco De Lucia… perché «nella musica contemporanea, i riferimenti restano fondamentali».

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