La reunion virtuale degli Abba? Mamma mia!

Mette un po’ di tristezza, anche se è l’ultima moda e non solo a causa del lockdown. Le reunion e i concerti dal vivo ora possono essere fatti da ologrammi. E così, dopo Michael Jackson e altri “fantasmi” della musica, è giunta la notizia anche per quanto riguarda gli Abba. Il gruppo svedese pop che ha scalato ogni classifica mondiale negli anni Settanta si sarebbe infatti riunito a Londra, poco prima dell’emergenza coronavirus, solo per poter realizzare il progetto.

Negli anni scorsi, in verità, gli Abba venivano dati come sicuri protagonisti di una reunion in carne ed ossa – complice il grande successo del musical “Mamma Mia!”, dal quale sono stati tratti due film, il primo con protagonista Meryl Streep e il secondo con la mitica Cher. Entrambi, inevitabilmente, hanno fatto il boom di incassi ai botteghini. E’ dunque evidente che il mondo abbia ancora molta voglia di Abba. Anche quelli che fanno i raffinati definendoli “robaccia pop”, quando in qualche festa attacca “Dancing Queen” si tuffano in pista (li ho sgamati personalmente, quindi lo so).

Del resto, erano già arrivati gli avatar dei membri del gruppo – com’è noto, agli albori due coppie sposate tra di loro, poi divorziate con classici dissapori che hanno contribuito a far sciogliere la band. “Sarà inquietante, ma divertente” ha dichiarato Björn Ulvaeus, ex marito della bionda e bellissima Agnetha Åse Fältskog. Entrambi, dunque, torneranno “insieme” al fianco di Benny Andersson e della sua ex moglie, la rossa e conturbante Frida, oggi divenuta Principessa Anni-Frid Synni Contessa Reuss di Plauen dopo un matrimonio nobiliare. Insomma, pare proprio che una vera reunion possiamo scordarcela, date le distanze siderali dei quattro. E il fatto che, tra diritti d’autore e progetti vari, i musicisti e producer continuino ad avere grandi soddisfazioni, anche economiche, rende l’eventuale sforzo “inutile”. Anche se, ci scommetterei, il sold out sarebbe garantito ad ogni show.

Che dire… forse, tutto sommato, è meglio così. Peccato, però: questi ologrammi tolgono poesia e, a mio avviso, anche divertimento. Alla fine, è molto meglio andare al Museo degli Abba a Stoccolma. Lì, si può vivere un’esperienza interattiva, ma anche ballare in mezzo a manichini che indossano tutine pastello glitterate cantando “Fernando”. Roba da prenotare subito un volo, meglio di un qualsiasi Luna Park.

 

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