L’Allegro Chirurgo: l’elettrizzante storia di un gioco iconico per aspiranti medici

L’ELETTRICITÀ FORNITA DA UNA BATTERIA HA RESO POPOLARE QUESTO SVAGO CHE HA INTRATTENUTO PIÙ GENERAZIONI

Armato di un paio di pinzette collegate al tabellone tramite un filo, il giocatore deve rimuovere ossa, organi e altri oggetti di plastica senza toccare i bordi metallici delle cavità in cui si trovano.

Se il metallo delle pinzette tocca quello dei bordi, si chiude il circuito elettrico e scatta un segnale sonoro accompagnato dall’accensione della caratteristica luce rossa sul naso del paziente. Un meccanismo che oggi diamo per scontato, ma che all’epoca della sua creazione aveva un ché di avveniristico.

La storia di questo popolarissimo gioco inizia nella prima metà degli anni ‘60, quando un professore di design industriale dell’Università dell’Illinois assegnò alla sua classe un compito originale: progettare un gioco o un giocattolo da lanciare sul mercato. John Spinello, uno degli studenti, rimase affascinato dalla sfida e iniziò a scavare nelle memorie d’infanzia, sperando di trovare la giusta fonte d’ispirazione. Non furono però i passatempi della sua gioventù ad accendere la proverbiale lampadina, ma una vera e propria fulminazione. Spinello si ricordò infatti di quando aveva preso la scossa inse-rendo un dito in una presa, e da quel ricordo gli venne l’idea di creare una scatola di metallo con una leggera corrente elettrica. Quando i giocatori tentavano di guidare una sonda attraverso le scanalature del box, dovevano fare attenzione a non toccarne i lati, altrimenti il circuito si chiudeva e si attivava un cicalino.

Il gioco riscosse grande successo tra i compagni di corso di Spinello, al punto da spingerlo a mostrarlo al suo padrino, Sam Cottone, che lavorava in un’azienda di giocattoli chiamata Marvin Glass and Associates. L’idea piacque subito ai dirigenti dell’azienda, che proposero a John un compenso immediato di 500 dollari (equivalenti a circa 4.500 euro di oggi) per l’acquisto di tutti i diritti, oltre alla promessa di assumerlo una volta laureato; purtroppo, questa seconda parte dell’accordo si concretizzò con 10 anni di ritardo.

Nel frattempo, i creativi della Marvin Glass si misero al lavoro per dare un tema e un contesto all’idea di Spinello. Cottone suggerì inizialmente di creare una scatola che rappresentasse il deserto, con buchi da cui il giocatore avrebbe dovuto estrarre dei secchi d’acqua per sopravvivere. Il progetto venne chiamato Death Valley e proseguì con quella ambientazione finché il designer Jim O’Connor non propose di sostituire la sonda con un paio di pinzette, rendendo più semplice l’estrazione di piccoli oggetti. Anche la tematica cambiò: si abbandonò il deserto in favore dell’idea, più affascinante per i bambini, di essere un medico all’opera su un paziente particolarmente sfortunato. Nel 1965 il gioco arrivò nei negozi americani con il titolo Operation, e tre anni dopo approdò in Italia, distribuito da Editrice Giochi con il titolo L’Allegro Chirurgo.

Fu tale il successo che i nomi delle varie malattie, come “Acqua nel ginocchio”, “Crampo dello scrittore” e “Mal della vedova” diventarono di uso comune. Caratteristica unica per i giochi da tavolo dell’epoca, L’Allegro Chirurgo si rivelava divertente anche da giocare in solitario sfidando se stessi a portare a termine il maggior numero di operazioni senza sbagliare.

Il successo del gioco continua ancora oggi, a quasi 60 anni dalla sua creazione, anche grazie alle numerose edizioni tematiche, come quelle dedicate a Shrek, a Homer Simpson e a Spider-Man, solo per citarne alcune. Sono state prodotte anche delle varianti come L’Allegro Chirurgo: Di corsa in corsia, che aggiunge altre prove di abilità in cui si deve controllare il battito cardiaco e il livello di ossigeno; oppure L’Allegro Chirurgo: Il neurochirurgo, in cui si devono cercare alla cieca degli oggetti all’interno di una testa tridimensionale, prima che il naso del paziente si illumini decretando la fine del tempo. C’è anche la versione S.O.S. Cucciolo in cui si devono estrarre gli oggetti mangiati da un cane usando un dispositivo magnetico.

Durante i suoi tanti anni sulla cresta dell’onda L’Allegro Chirurgo ha generato moltissimi aneddoti, tra cui uno strettamente legato al mondo della medicina. Infatti, non solo la passione di Andrew Goldstone per il gioco lo ispirò a diventare chirurgo ma lo spinse anche a sviluppare una tecnologia per ridurre i rischi negli interventi alla tiroide, dove un piccolo errore può danneggiare le corde vocali. Poiché queste si trovano su entrambi i lati del tubo di respirazione che viene inserito nelle vie aeree durante l’anestesia generale, Goldstone decise di applicare un elettrodo al tubo. Se un chirurgo toccava il nervo con una sonda il segnale elettrico passava all’elettrodo e un monitor in sala operatoria emetteva un segnale acustico, proprio come nel gioco. Goldstone vendette questa tecnologia nel 1991 e da allora è stata utilizzata in migliaia di interventi.

Concludiamo questa storia con un’altro aneddoto relativo al suo creatore. Nel 2014 Spinello diventò famoso per aver lanciato una campagna di crowdfunding per pagarsi un intervento chirurgico che sarebbe costato circa 25.000 dollari. In tutto il mondo comparvero articoli con titolazioni a effetto come “L’inventore dell’Allegro Chirurgo non ha i soldi per farsi operare”. La sua azienda era infatti fallita durante la crisi eco-nomica del 2008, e l’accordo fatto con Marvin Glass non prevedeva royalties sulle vendite del gioco. Fortunatamente, grazie al crowdfunding, Spinello ottenne i fondi necessari, e Hasbro, che nel frattempo aveva acquisito i diritti de L’Allegro Chirurgo, fece una donazione per acquistare il prototipo originale che diede origine a tutto.

Operazione riuscita.

di Carlo Chericoni

 

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