Lorenzo Arruga, l’editore Archinto pubblica il suo ultimo atto d’amore per il teatro
Era un amico del nostro territorio, Lorenzo Arruga. Del celebre critico musicale, studioso e compositore scomparso nel 2020, è uscito qualche tempo fa un ultimo atto d’amore per il teatro: il libro “Accordi. 40 personaggi della mia vita” per l’editore Archinto.Ricordiamo che Arruga è stato spesso protagonista di rassegne e serate a Piacenza. E a riportarlo alla ribalta del pubblico piacentino è stato, tra gli altri, Livio Bollani, nell’ambito del Valtidone Festival, che a Sarmato organizzò una serata con alcuni talenti operistici, in scena insieme ad attori per uno spettacolo incentrato sul rapporto tra Giuseppe Verdi e William Shakespeare, ideato e coordinato proprio da Arruga.
Anche docente universitario, lo studioso è stato un noto critico musicale e ha firmato molti articolo sul Giorno, Panorama e Musica Viva, mensile da lui fondato e diretto per quasi due decenni. Ha scritto copioni e libretti, tradotto opere, ne ha messe in scena in teatri istituzionali e non, ha firmato video e Dvd, ha diretto istituzioni musicali, ha condotto cicli radiofonici e televisivi e ha pubblicato libri storiografici, di saggistica e critica musicale. Tra questi, citiamo “Il teatro d’opera italiano. Una storia”. E a Sarmato, nell’ambito delle celebrazioni in onore alla Vergine in programma durante il mese di maggio, è stato proiettato il filmato della sacra rappresentazione. Il titolo era “Storia di un tempio, di un prato e di un cavallo”. L’opera è stata realizzata dal maestro Arruga e venne predisposta, in precedenza, al Santuario della Beata Vergine di Caravaggio nel giugno del 2010.
Arruga, milanese di nascita, è scomparso due anni fa all’età di 83 anni lasciando un grande vuoto, colmato tuttavia da moltissime opere fondamentali. A queste, sicuramente s’è aggiunto il bellissimo libro pubblicato postumo da Archinto: un album di dialoghi con le stelle che hanno brillato sempre nei suoi orizzonti da musicologo, organizzatore, divulgatore e maestro di scrittura senza confini. In questi 40 accordi, pubblicati all’epoca su vari giornali e riviste, emerge un mondo intero dell’arte e della cultura che accetta di svelarsi e si salva alla memoria, grazie alla fiducia nella parola di uno scrittore che sapeva frugare nella vita degli altri col sorriso sulle labbra. Così, ritroviamo un parterre che, al sol citare qualche nome, lascia senza fiato: Giacomo Lauri Volpi, Carmelo Bene, Claudio Abbado, Franco Zeffirelli e persino Lucio Dalla.
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