“Parthenope” è il nuovo videogioco di Axel Fox sui misteri di Napoli
Un videogioco di ruolo investigativo interamente ambientato a Napoli, che affonda le sue radici nella sua tradizione più profonda. È questa la grande ambizione di “Parthenope”, il nuovo progetto di Katabasi Studio, team di sviluppo fondato da Fortuna Imperatore (aka Axel Fox), già autrice del videogioco “Freud’s Bones”, e dall’art director e 3D artist Francesca Balestri. L’opera – che verrà presentata proprio in queste ore al Comicon di Napoli – è un viaggio «nell’umido ventre della creatura in cui giace la dimenticata ma vibrante città di Napoli», in cui i giocatori possono immergersi nel folclore napoletano, attraverso una storia sofisticata i cui confini tra realtà e mito sono appena percepibili.
Mescolando tra loro l’immaginario cinematografico di Paolo Sorrentino, i romanzi di Elena Ferrante ed esperienze videoludiche mature come “Pentiment” e “Disco Elysium”, “Parthenope” segue la storia di una cinica antropologa, che – affiancata da una astuta autoctona – verrà in contatto con alcuni dei miti e delle tradizioni più reconditi del capoluogo campano, in un mix tra realtà e leggenda. Come dichiara lo stesso studio: «“Parthenope” è un’esperienza di gioco travolgente, drammatica, bizzarra, capace di ispirare morbosa curiosità, disgusto e passione», attraverso cui scoprire a fondo la vera essenza della città di Napoli. Non sorprende che sia proprio Napoli l’ambientazione che fa da sfondo a “Parthenope”, visto che è la città che ha dato i natali a Fortuna Imperatore. La giovane e intraprendente sviluppatrice videoludica inizia il suo percorso all’interno dell’industria videoludica appena qualche anno fa, e in modo insolito: laureata in psicologia all’Università Federico II e dopo aver lavorato per diversi anni in un’impresa di pulizie, Fortuna decide di rimettersi sui libri e studia programmazione e game design da autodidatta. Perché ha un’ambizione fortissima: quella di realizzare un videogioco interamente dedicato a Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi. Grazie ad una storia potente e ad un concept davvero originale, la creativa campana riesce così a conquistare il cuore di pubblico e critica in poco tempo con “Freud’s Bones” – che è ad oggi uno dei primi videogiochi incentrato interamente sulla psicoanalisi – ottenendo anche diversi riconoscimenti, tra cui il primo premio al RedBull Indie Forge (una competizione dedicata agli sviluppatori indipendenti emergenti) e due nominations agli Italian Games Awards (gli “Oscar” del videogioco in Italia). La stella di Axel Fox continua a brillare non solo grazie alla sua costanza e tenacia, ma soprattutto per la scelta di concentrarsi su temi differenti rispetto a molta produzione videoludica contemporanea: oltre ad esplorare il mondo della psicoanalisi con “Freud’s Bones”, Fortuna si addentra nel mondo del disagio giovanile con “Bluethroot”.
Pubblicato all’inizio di quest’anno, “Bluethroot” è un’avventura narrativa che intende esplorare le fragilità della Generazione Z. Come si legge nella descrizione del gioco su Steam: «Una misteriosa e distopica app spinge un gruppo di liceali a scavare dentro i propri disagi psicologici. Tra malinconie, iper-pensiero e paura del futuro, Bluethroot si ispira alla serie tv Tredici». Seppur passato in sordina rispetto al suo predecessore, “Bluethroot” è un’opera altrettanto preziosa, che conferma quanto oggi il medium videoludico non sia più solo un prodotto di intrattenimento, ma anche un importante strumento di riflessione e uno sguardo sulla contemporaneità di grande impatto. Dopo due titoli interamente incentrati sulla sua esperienza da psicoterapeuta, in cui si predilige il genere delle avventure punta-e-clicca, Imperatore ambisce a raccontare un altro dei suoi più grandi amori, la città di Napoli, attraverso un’opera maestosa come “Parthenope”, un’avventura RPG in 3D che, come condiviso dal team di sviluppo, «ha un’anima profondamente indie, che trascende l’intrattenimento e aspira all’iconicità». Le intenzioni non sembrano mancare, e non nascondiamo una certa curiosità nei confronti di questo titolo che, nel momento in cui scriviamo, non ha ancora una data di lancio né piattaforme su cui approderà. Di certo, conoscendo il background che caratterizza l’artista napoletana, ci aspettiamo un prodotto viscerale e straordinario, capace di scuotere l’anima di chi decide di dare tutta la sua fiducia.
di Fabrizia Malgieri
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