Perché vedere il mondo a testa in giù
L’inversione ha un’origine millenaria. Gli antichi Yogi la praticavano abitualmente appendendosi con un filo sotto al mento. Lo scopo principale di stare a testa in giù è depurare il corpo: a testa in giù i nostri organi si “strizzano”, rilasciano tossine, si ripristinano la circolazione sanguigna e linfatica, si dà stimolo al sistema digerente. L’inversione rientra anche in un percorso profondo di riequilibrio energetico. È parte integrante dell’addestramento dei monaci Shaolin, che credono che sia necessaria per riappacificare yin e yang, l’unico modo per mantenersi ancorati al momento presente.
Lo Yoga inserisce l’inversione nella pratica quotidiana. Ma non sempre è semplice realizzarla, per mancanza di forza e talvolta coraggio. Esiste, però, una tecnica che la rende praticabile e accessibile potenzialmente a tutti, ovvero AntiGravity Fitness & Yoga, un Fusion che unisce l’arte aerea alla ginnastica, passando per il Pilates e lo Yoga (per il 60%).
Ideata dal geniale Christopher Harrison, coreografo e visionario statunitense, si è diffusa in USA negli anni ‘90 e in Europa una decina di anni fa, incarnando gli ideali del Suspension Fitness, ovvero del fitness in sospensione.
Si basa sulla distribuzione del peso del corpo tra il pavimento e amache di tessuto, ancorate al soffitto, che permettono in maniera sicura (reggono fino a 500 kg) di sperimentare l’inversione del corpo (piedi su, testa giù), una pratica antichissima dai benefici indiscussi.
Il primo tra tutti è la decompressione della colonna vertebrale: in inversione, le nostre vertebre si distanziano, guadagnando spazio tra una e l’altra. La garanzia ufficiale dell’inventore di AntiGravity è che al termine di una lezione si è tutti più alti di 2/3 cm. Questo beneficio è effettivo, anche se non cumulativo. Garantire spazio intervertebrale significa preservare la nostra colonna. Più la nostra colonna è giovane, più siamo giovani!
I benefici sono, poi, innumerevoli: refresh linfatico e circolatorio, incremento di mobilità articolare, ringiovanimento della pelle del viso, neuroplasticity, stimolo del pensiero creativo. I benefici non si limitano all’aspetto fisico, ma coinvolgono anche la sfera mentale. Come dice Christopher Harrison: “Open Up. be Free! Quando crei spazio nel tuo corpo, crei spazio nella tua mente”. È stato scientificamente provato che in inversione il nostro cervello è stimolato nella sua neuroplasticity, ovvero nella capacità di trovare soluzioni alternative ai problemi quotidiani, battere strade inesplorate del pensiero creativo, abbracciare la novità.
Questa attività si adatta davvero a tutti, dai bambini agli anziani: tutti possono sperimentare il movimento pluridimensionale di AntiGravity e goderne i benefici più profondi. L’inversione ha però alcune controindicazioni. Non è adatta a chi soffre di ipertensione, glaucoma, ernia iatale.
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