Può l’attività fisica essere fonte di prevenzione per le malattie neurodegenerative?
Ci sono evidenze crescenti che l’attività fisica regolare può aiutare a preservare la nostra funzione cognitiva in età avanzata. Recenti studi stanno dimostrando che l’esercizio fisico può non solo ridurre il rischio di malattie neurodegenerative, come la demenza e il Parkinson, ma può anche rallentare il progresso di queste malattie dopo la diagnosi.
In media, viviamo più a lungo, ma non è detto che questo aumento nell’aspettativa di vita coincida con un vivere più sano. Secondo i dati dell’Unione Europea, le donne hanno un’aspettativa di vita sana in media di 64,5 anni mentre gli uomini di 63,5.
L’aspettativa di vita generale è di poco più di 83 anni per le donne e 77,5 per gli uomini. Quindi, in media, una persona può aspettarsi di trascorrere circa 15-20 anni affetta da un problema di salute, più o meno grave. La maggior parte di quegli anni di salute precaria saranno probabilmente gli ultimi anni di vita, periodo in cui molte persone potrebbero sviluppare una malattia neurodegenerativa.
Le stime indicano che il 14–18% delle persone di età superiore ai 70 anni negli Stati Uniti ha una qualche forma di deterioramento cognitivo. E circa il 10% delle persone nella stessa fascia di età negli Stati Uniti ha la demenza, un numero che sale al 33% sopra i 90 anni.
Ma ci sono modi per aiutare a ridurre il rischio di sviluppare una tale degenerazione. L’attività fisica regolare può essere uno dei modi più efficaci per aiutare il tuo corpo e il tuo cervello a rimanere in salute più a lungo.
L’esercizio fisico per la salute mentale e fisica
L’esercizio fisico ci fa sentire meglio: livelli più alti di esercizio sono associati a livelli più bassi di depressione. Si pensa che questo sia dovuto a un “high” naturale, dato dal rilascio di endorfine ed endocannabinoidi, che può durare per qualche tempo dopo l’esercizio ma gli effetti fisici durano più a lungo.
Secondo i Centri di Controllo e Prevenzione (CDC), l’attività fisica regolare è “una delle cose più importanti per la salute”. Gli esperti medici di tutto il mondo sono d’accordo con questa affermazione.
Essere fisicamente attivi è una delle cose migliori che si possono fare per il corpo. L’esercizio fisico aiuta a prevenire molte malattie e mantiene il cuore, i muscoli, le ossa e il cervello in condizioni ottimali. L’esercizio fisico promuove l’ossigenazione del cervello e la stimolazione di alcuni processi neurochimici. L’esercizio fisico può ridurre il rischio, tra le altre cose, di diverse malattie cardiovascolari, diversi tipi di cancro e diabete di tipo 2.
E, insieme a una dieta sana, è una parte fondamentale nel mantenimento di un peso corporeo ideale – un altro modo per ridurre il rischio di malattia.
La ricerca ha dimostrato che le endorfine possono alleviare il dolore e possono ridurre le risposte sia all’infiammazione sia allo stress. Inoltre, l’esercizio fisico può aumentare gli effetti benefici di alcuni farmaci e di altre terapie per migliorare la salute mentale e tenere a bada alcune patologie, come la depressione.
L’esercizio è particolarmente benefico per la salute mentale a causa dei cambiamenti chimici che si verificano nel cervello e nel corpo, incluso il rilascio di sostanze chimiche (responsabili di quel senso di benessere post esercizio), come endorfine e serotonina.
Malattie neurodegenerative
Il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza, che colpisce più di 5 milioni di adulti solo negli Stati Uniti e più di 55 milioni in tutto il mondo. Circa 1 milione di persone negli Stati Uniti hanno il morbo di Parkinson, con altri 90.000 casi diagnosticati ogni anno.
Con l’aumento dell’età media della popolazione, si prevede un aumento del numero di persone colpite da entrambe le malattie. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che entro il 2050 ci saranno quasi 140 milioni di persone affette da Alzheimer in tutto il mondo. E il numero di persone con Parkinson potrebbe salire a 17 milioni entro il 2040.
Sia il morbo di Alzheimer sia il morbo di Parkinson sono malattie progressive che sono, in definitiva, fatali. I sintomi della malattia di Alzheimer includono perdita di memoria, confusione, cambiamenti cognitivi e di personalità o comportamento. Il Parkinson è caratterizzato da tremori, compromissione della coordinazione, depressione e altri cambiamenti nella funzione cognitiva.
Attualmente, sia il morbo di Alzheimer che il morbo di Parkinson sono incurabili, ma alcune terapie possono aiutare ad alleviarne i sintomi e rallentare il loro progresso, migliorando la qualità della vita dei malati.
Sempre più spesso, la ricerca dimostra che l’esercizio fisico può essere utile sia a ritardare l’insorgenza sia a rallentare la progressione di queste e di altre malattie neurodegenerative. Inoltre, l’esercizio fisico può essere efficace come terapia complementare ai farmaci attuali.
Il Dr. Jamie Adams, professore associato nel Dipartimento di Neurologia e nel Centro per la Salute e la Tecnologia dell’Università del Rochester Medical Center, NY, ha dichiarato: “Purtroppo, non abbiamo terapie o trattamenti che possano prevenire o rallentare la progressione del morbo di Alzheimer o del morbo di Parkinson. Tuttavia, ci sono prove crescenti che dimostrano che l’esercizio fisico regolare può aiutare a rallentare la progressione della malattia. L’esercizio fisico regolare ha anche benefici terapeutici e di altro tipo sulla salute”. I pazienti che si esercitano, si sentono meglio e fanno meglio.
Esercizio fisico e cervello
Ci sono numerosi studi che indagano il legame tra l’esercizio fisico e la riduzione del rischio di Alzheimer e di altre cause di demenza. Ogni studio permette di farci apprendere più cose sulla malattia e può portare allo sviluppo di nuove terapie.
Ma perché l’esercizio fisico potrebbe aiutare a prevenire o rallentare queste malattie neurodegenerative? Ci sono diverse teorie in proposito.
L’infiammazione, causata dall’iperattività delle cellule immunitarie del cervello, è una caratteristica chiave sia del morbo di Alzheimer sia del morbo di Parkinson. Questa infiammazione porta alla distruzione di alcune cellule nervose.
L’esercizio fisico può ridurre l’iperattività delle cellule immunitarie del sistema nervoso. Uno studio del 2021 su persone anziane con Alzheimer ha dimostrato che l’esercizio fisico regolare protegge il funzionamento cognitivo, limitando l’attività microgliale (immunitaria).
Un altro possibile meccanismo può essere relativo al fatto che l’esercizio cambia il modo in cui il cervello metabolizza il ferro. L’accumulo di ferro è associato allo sviluppo di placche beta-amiloidi, una caratteristica del morbo di Alzheimer. Uno studio finlandese ha scoperto che, nei topi, l’esercizio fisico regolare riduce l’accumulo di ferro nel cervello, diminuendo i livelli di una proteina chiamata interleuchina-6, legata all’infiammazione. I topi con livelli di ferro più bassi avevano anche meno placche beta-amiloidi.
Nella malattia di Parkinson, l’esercizio fisico riduce in modo dimostrabile i grumi di alfa-sinucleina associati alla neurodegenerazione. Uno studio ha scoperto che l’irisina, una molecola secreta nel sangue durante esercizi di resistenza, riduce questi grumi, ma non ha alcun effetto sui monomeri alfa-sinucleina che sono importanti per trasmettere gli impulsi nervosi.
L’attività fisica ha anche un ruolo nell’aumento dei livelli di altre due importanti sostanze chimiche. L’esercizio stimola la produzione di sostanze chimiche come BDNF (fattore neurotrofico derivato dal cervello) e IGF (fattore di crescita dell’insulina). Questi aiutano a stimolare la crescita di nuove cellule in alcune aree del cervello e a rafforzare le connessioni.
La ricerca ha dimostrato che il BDNF, somministrato esternamente o prodotto attraverso una maggiore attività fisica, può essere utile come parte di un regime terapeutico per il morbo di Parkinson. E l’uso terapeutico dell’IGF è stato proposto per molti disturbi del sistema nervoso, tra cui il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson, la sclerosi laterale amiotrofica (SLS o malattia del motoneurone) e la sclerosi multipla (SM).
Si pensa che l’esercizio incoraggi la crescita e la sopravvivenza delle cellule cerebrali, il che può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare demenza. Gli studi hanno anche dimostrato che l’esercizio fisico aumenta le dimensioni della struttura cerebrale legata alla memoria e all’apprendimento.
Qual è il miglior esercizio?
Sono in corso ulteriori ricerche che esaminano l’intensità dell’esercizio e l’effetto sui sintomi del morbo di Parkinson. I dati suggeriscono che l’esercizio aerobico intenso, in cui le persone aumentano la frequenza cardiaca, può rallentare la progressione della malattia.
Il tipo di esercizio con il maggior beneficio è il lavoro di resistenza. Uno studio suggerisce che solo 6 minuti di esercizio ad alta intensità possono aiutare a ritardare l’insorgenza sia del morbo di Alzheimer sia del morbo di Parkinson aumentando i livelli di BDNF.
Un altro studio ha confermato i risultati di diversi altri studi, dimostrando che sia il ciclismo sia lo stretching riducono il declino cognitivo negli anziani. Mentre entrambi i tipi di esercizio sono meglio di altri, nessuno dei due ha un vantaggio significativo rispetto all’altro.
Se l’esercizio ad alta intensità è un toccasana, anche gli esercizi a basso impatto possono essere utili. Il Pilates ha un impatto positivo sull’equilibrio, sulla forma fisica e sulla funzione fisica nelle persone con malattia di Parkinson.
Lo yoga non solo avvantaggia la salute mentale e fisica, ma gli studi dimostrano che può anche avere benefici fisiologici e psicologici per le persone con malattia di Alzheimer, SM e altri disturbi neurologici.
Le abilità motorie che incorporano agilità, equilibrio, potenza, coordinazione, tempo di reazione e velocità hanno dimostrato di aumentare la funzione esecutiva che è la nostra capacità di pianificare, mantenere l’attenzione, ricordare e ragionare.
Attività fisica purché regolare
La cosa più importante è garantire che l’esercizio fisico, in qualsiasi forma, diventi parte della routine quotidiana della persona. Secondo uno studio del 2022, l’esercizio fisico regolare può cambiare la progressione del morbo di Parkinson. Le persone che facevano fino a 4 ore di esercizio a settimana hanno mostrato cali più lenti nell’equilibrio e nella stabilità rispetto ai sedentari.
E l’attività fisica regolare è certamente utile come parte della prevenzione e del trattamento della malattia di Alzheimer. Una mancanza di attività fisica sembra aumentare il rischio connesso alla malattia.
Fare esercizio intenso tre volte a settimana per 20 minuti o moderatamente cinque volte a settimana per 40 minuti è una buona routine. Tuttavia, la cosa più importante è essere costantemente attivi! Se scegli un esercizio che ti piace fare, è più probabile che ti affezioni a esso e lo continui nel tempo.
Quindi ci sono prove crescenti che l’esercizio fisico regolare possa aiutare a prevenire i disturbi neurodegenerativi e rallentare il loro progresso. L’esercizio può aiutare a costruire forza, ridurre lo stress, migliorare il sonno e la fatica e può incrementare la socializzazione: sono questi i benefici che riducono il declino cognitivo.
di Paola Miretta
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