Quanto sei bella Piacenza: promuovere il territorio è un gioco da tavolo
Trasformare Piacenza e provincia in un gioco da tavolo? Una missione perfetta per Gabriele Paratici e Nicola Takhta-Bornian, le due menti dietro la popolare pagina Piacenza Memes, perché non solo sono guidati da un grande amore per il territorio, ma anche perché, come ci dice Paratici, “entrambi siamo grandi appassionati di giochi in scatola”. Creare un board game su Piacenza era un sogno che coltivavano da tempo e che grazie alla società Demoela hanno potuto coronare. “Se sui social ci concentriamo a dare leggerezza e a far ridere le persone, con questo progetto portiamo avanti un’altra cosa che ci sta a cuore: la promozione del territorio e delle sue eccellenze”.
Graficamente accattivante e moderno nello stile, grazie all’apporto di Simone Roveda “La me bèla Piasëinsa” è un gioco di contrattazione e investimento che si ispira al regolamento del Monopoli, ma che propone anche particolarità che lo rendono unico. “Per esempio – spiega Paratici – ci sono due scorciatoie sul tabellone che permettono di saltare da una casella all’altra seguendo due cose tipiche piacentine come il fiume Trebbia e la Via Francigena. Inoltre le caselle agli angoli come la Prigione e il Parcheggio Libero sono sostituite dai monumenti della città. Chi ci finisce sopra deve depositare soldi che poi saranno presi dal primo giocatore che passa”. Anche le tipiche carte Imprevisti e Probabilità hanno una versione locale: “Quello è il lavoro grosso che abbiamo fatto noi – tengono a puntualizzare – . Si chiamano Sò Mia e Sta a l’òcc’! e sono 66 eventi legati al territorio. Ad esempio, è ormai tradizione, purtroppo, che la gente quando fa un incidente ribalti direttamente la macchina e quindi abbiamo inserito questa particolarità nel gioco”. Ovviamente è possibile acquistare terreni e costruirci sopra case (fino a 5) così che quando un avversario ci finisce sopra debba sborsare più franc, cioè soldi.
A differenza di quanto ci si potrebbe aspettare, le caselle non riportano vie e piazze della città, ma ci sono i Comuni della provincia, una scelta fatta appositamente per coinvolgere e promuovere l’intero territorio.
La macelleria-ristorante Kzero è uno dei molti locali dove è possibile acquistare il gioco. Il titolare Cristian Lertora ha creduto fin dal primo momento nel progetto. I risultati sono sorpren-denti: “Gli interessati sono al di sopra di ogni aspettativa. Abbiamo dovuto riassortire il gioco tre volte, superando a inizio novembre l’obiettivo di copie che avevamo previsto di raggiungere a Natale”.
Visti i risultati (di un progetto reso possibile – tengono a dire i inventori – anche grazie al sostegno di molte realtà locali, da Gas Sales a aziende produttrici di vini e saluni) non stupisce che si stia già pensando a possibili evoluzioni e che ci sia anche altro in cantiere. “I giochi da tavolo famosi si conoscono e ci piacerebbe riadattare due o tre di questi” dice Paratici. Una confidenza che fa subito pensare a un Risiko o un Cluedo con ambientazioni vicine alla realtà di Piacenza e del suo territorio.
di Carlo Chericoni
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