Quel lato un po’ “rock” di Zalone e De Gregori. In attesa del Principe a Palazzo Farnese, dove aprirà il suo tour

Sarà un Francesco De Gregori più intellettuale, ma sostenuto da una band scelta per “spingere” oltre la consuetudine il tenore della sua prima tranche di concerti – quelli del tour estivo – che il Principe terrà a partire dal 12 luglio a Piacenza (a Palazzo Farnese, nell’ambito del programma Piacenza Summer Cult).
Una sorta di preannuncio lo si è già visto, in duo con Checco Zalone, alle terme di Caracalla di Roma. «I miei talebani avranno da ridire, ma a me non me ne frega niente». Parola di De Gregori, che infatti si è lanciato, forte della vicinanza di Zalone, in una sorta di “nuova Scapigliatura” dal vivo, a partire dai brani dell’album collaborativo “Pastiche” per finire con un momento vulcanico, di quelli che non ti aspetteresti da uno come lui. Chissà poi perché…

Ad ogni modo, quella che sarebbe potuta risuonare come un’operazione un po’ “forzata”,si è rivelata invece molto interessante. Checco Zalone è indubbiamente ironico, ma è anche un musicista capace di spaziare dal jazz al blues e al rock. E tutto questo, probabilmente, al Principe doveva già essere cosa nota. Il risultato è stato molto brillante, con una scaletta varia che ha incluso, naturalmente, anche tanti capolavori di De Gregori, rivisti con quel tocco pianistico e d’ensemble più “grintoso”. L’improvvisazione, come annunciato dai due nel presentare il loro prodotto discografico e i successivi concerti alla Santeria Toscana di Milano, è stata la loro guida, con la voce del cantautore spesso accompagnata al pianoforte dall’attore. «E’ la mia prima esperienza da pianista – ha detto Checco Zalone – e sono sinceramente emozionato». «E’ un’esperienza nuova – ha proseguito De Gregori – e ci coinvolge molto».
In scaletta, anche brani di autori molto amati, tra i quali spicca Paolo Conte e i suoi “Pittori della domenica”. Quando De Gregori annuncia il titolo del brano, Zalone scherza: «Eh ma non me la ricordo, improvviso?» prima dell’attacco, che arriva ovviamente puntualissimo. Ma poi è De Gregori che dimentica alcune parole e chiede a Checco di ricominciare. A seguire “Alejandro”, una composizione dell’attore, «una canzone su un amore non corrisposto».
«L’hai scritta – gli risponde scherzando De Gregori – pensando che la potesse cantare Julio Iglesias».


Gli show romani:un unicum
Un risultato sorprendente, che ha davvero soddisfatto il folto pubblico, spinto sicuramente dall’affetto nei confronti del cantautore romano e travolto dalla simpatia del famoso comico e musicista. Tanto da volere lo show in giro per l’Italia, ma «non ci va di fare un tour, toccare e fuggire è giusto su un progetto del genere. La gente ci vorrebbe vedere ancora ma ogni tanto alla gente bisogna saper dire di no e questo tiene in vita gli artisti, se dovessimo correre dietro a tutti sarebbe un suicidio», spiega Francesco De Gregori.
Tuttavia, resta aperto uno spiraglio: «Abbiamo iniziato da una cacio e pepe. E chissà, magari adesso arriva un film».
Di sicuro, noi lo aspettiamo. E poi, chissà che non arrivi un bis live. Nel frattempo, godiamoci Francesco De Gregori (sopra: foto Daniele Barraco) e la sua apertura del tour sotto le guglie di Palazzo Farnese. Fate attenzione: guardando verso il cielo, vedremo passare la Donna cannone.

di Eleonora Bagarotti

© Copyright 2024 Editoriale Libertà