Quell’abbraccio tra Bach e Prince reso possibile da Carlo Boccadoro
Se posso suggerire una lettura trascinante, che sin dal titolo mostra tutta la sua originalità, il vostro libro delle vacanze è “Bach Prince Vite Parallele” (Einaudi Stile libero, 144 pp, 14 euro). L’autore è il musicologo Carlo Boccadoro, che è anche compositore e ci ha abituati negli anni a opere degnissime e sorprendenti come quest’ultima.
Due musicisti appartenenti a epoche e culture diverse, che hanno difeso la coerenza della propria visione lasciandoci in eredità capolavori in debito con il passato e capaci di tracciare il futuro.
La visione tracciata dall’autore del libro, di cui si è già molto parlato, è stata persino condivisa, e analizzata, dal cantautore Ivano Fossati, che qualche settimana fa su laRepubblica ha definito “il disegno di Boccadoro come una fotografia digitale”.
Il primo, il grande tedesco (Bach è nato nel 1685 ad Eisenach ed è morto nel 1750 a Lipsia), visse in un contesto temporale, dove gli avvenimenti, i poteri burocratici e le persone spesso lo avversarono, ma non gli fecero certo perdere la rotta.
Il secondo, il principe di Minneapolis (Prince è nato nel 1958 nella città del Minnesota ed è morto nel 2016 a Chanhassen), fu ostaggio della sua stessa forza di volontà e del desiderio di piacere ad un pubblico che – e questo accade spesso nel mondo della musica “rock” (intesa in senso ampio) – non comprendeva i suoi continui cambi di stile.
Il volume di Boccadoro si addentra, in alcune pagine, nella musica e nei repertori dei due musicisti, ma è una lettura godibilissima, anche per i non esperti.
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