Sclerosi multipla ed esercizio fisico
La Sclerosi Multipla (SM) è una malattia autoimmune che colpisce il sistema nervoso. Nella SM, il sistema immunitario attacca la mielina, un rivestimento lipidico che protegge i nervi e consente loro di trasmettere impulsi. I sintomi sperimentati nella SM sono correlati alle tipologie di nervi colpiti. Quindi, alcune persone con SM possono avere formicolio o intorpidimento in alcune parti del corpo, mentre altre possono sentirsi deboli o incapaci di camminare e altre potrebbero avere difficoltà con l’equilibrio.
La sclerosi multipla sta diventando sempre più comune. In tutto il mondo, il numero di persone con SM è aumentato del 50% tra il 2013 e il 2020. L’aumento è stato più alto in Nord e Sud America, che ha riscontrato un incremento dell’87% del tasso di SM durante questo periodo di tempo.
La diagnosi prematura e il tasso di sopravvivenza più lungo contribuiscono entrambi a incrementarne l’incidenza, ma anche lo stile di vita e l’ambiente sono fattori rilevanti. I tassi delle malattie autoimmuni stanno aumentando su tutta la linea e la ricerca suggerisce che questo aumento è correlato al peggioramento della dieta, all’aumento dei tassi di obesità, ai livelli di stress più elevati, al peggioramento dell’inquinamento atmosferico, alla maggiore esposizione a sostanze chimiche tossiche e all’aumento dei casi di infezione.
I fattori che incidono sul manifestarsi della malattia sono:
- Genetica
- Esposizione al sole e livelli di vitamina D
- Dieta e salute intestinale
- Micosi
- Infezioni virali e batteriche
- Esposizione alle tossine
- Mancanza di esercizio fisico
- Stress
Palmer Kippola, autore di Beat Autoimmune, parla di “carico corporeo totale”. Questo è il carico cumulativo di stress infiammatori a cui è sottoposto il nostro corpo e che includono tutti i fattori sopra elencati. Ognuno di noi è soggetto a una combinazione unica di questi fattori di stress. Quando il nostro carico corporeo totale diventa troppo da gestire per il nostro sistema di disintossicazione naturale, il nostro sistema immunitario si compromette e il risultato è di solito una malattia autoimmune.
Il ruolo della genetica
Gli esperti concordano sul fatto che avere una predisposizione genetica alla sclerosi multipla è probabilmente un fattore necessario per sviluppare la malattia.
Questa predisposizione genetica è il risultato di molti geni ereditari che agiscono insieme; probabilmente più di 100 geni, ciascuno con un piccolo effetto. La ricerca mostra che la genetica non gioca un ruolo nel modo in cui la malattia progredisce, ma nel modo in cui si presenta.
Circa il 2,2% della popolazione generale ha questa predisposizione genetica alla SM. Dal momento che otteniamo metà del nostro DNA dalle nostre madri e metà dai nostri padri, ognuno può contribuire con una certa suscettibilità genetica. La maggior parte delle persone che hanno una predisposizione genetica alla SM non sviluppa mai effettivamente la malattia, quindi la maggior parte delle persone non è consapevole di avere questa suscettibilità.
Il ruolo della vitamina D e la mancanza di esposizione ai raggi solari
A causa della scarsa esposizione alla luce solare, il mondo occidentale soffre di una diffusa carenza di vitamina D. I ricercatori affermano che questo problema di salute pubblica è cresciuto fino al livello di una vera pandemia. La mancanza di vitamina D e l’esposizione al sole sono entrambi fortemente legati a un aumento del rischio di sviluppare la sclerosi multipla.
L’esposizione alle radiazioni UV del sole è il modo più efficace per gli esseri umani di ottenere abbastanza vitamina D per rimanere in salute. Non molti alimenti contengono vitamina D e gli alimenti addizionati di vitamina D, in genere, non soddisfano il nostro fabbisogno giornaliero. La carenza di vitamina D è associata a una vasta gamma di condizioni negative per lasalute, tra cui cancro, malattie autoimmuni, ipertensione, malattie infettive, osteopenia, osteoporosi e fratture ossee.
Il tasso di sclerosi multipla aumenta con ogni grado di latitudine più lontano dall’equatore, tranne che nelle aree con un alto consumo di pesce. Ad esempio, la popolazione giapponese ricava molta vitamina D dai pesci, il che compensa l’alta latitudine. Più ci allontniamo dall’equatore, più basso è l’indice UV e si produce sempre meno vitamina D.
Alcuni studi dimostrano che un’adeguata esposizione al sole, indipendentemente dai livelli di vitamina D, è preventiva per la SM e aiuta a fermare la progressione della malattia. La ricerca mostra che la mancanza di esposizione al sole e l’uso frequente di creme solari durante l’infanzia e l’adolescenza aumentano il rischio di sviluppare la SM.
Il ruolo dell’alimentazione
L’alimentazione è un elemento importante per chiunque abbia una patologia autoimmune, poiché circa il 70-80% del sistema immunitario si trova nell’intestino. Ciò che mangiamo influisce direttamente sul nostro microbioma intestinale e può portare alla permeabilità intestinale, che si verifica quando il cibo non digerito e altre tossine entrano nel flusso sanguigno, causando gravi problemi di salute.
C’è qualche dibattito su quale sia la dieta migliore per le persone con sclerosi multipla. Essenzialmente, il dibattito è se una dieta a base vegetale (come la dieta Swank e la dieta OMS) o una dieta paleo (come il protocollo Wahl) sia più utile.
La ricerca sostiene che tutte queste diete hanno benefici per la SM, il che suggerisce che i fattori più importanti possono essere l’eliminazione di alimenti trasformati e grassi saturi. Il latte non è presente in nessuna di queste diete.
La ricerca mostra che le persone con sclerosi multipla hanno comunque disbiosi intestinale, cioè uno squilibrio dei microrganismi nell’intestino. I sintomi della SM possono essere ridotti migliorando intenzionalmente il microbioma intestinale, attraverso il cambiamento della dieta, l’assunzione di probiotici e il trapianto di microbi fecali. I ricercatori suggeriscono che l’aggiustamento del microbioma intestinale potrebbe essere una direzione futura del trattamento per la SM.
Attenzione sia al latte sia al glutine! Le proteine del latte sono simili alla mielina nella loro struttura. Quando le proteine del latte viaggiano attraverso le pareti di un intestino permeabile, il sistema immunitario adattivo impara ad attaccarla. Poiché la mielina è simile nella struttura alle proteine del latte, il sistema immunitario è indotto ad attaccare la guaina mielinica dei nervi.
Allo stesso modo, il glutine ha una struttura simile alla mielina e innesca anticorpi neurologici che causano la demielinizzazione.
Siamo letteralmente ciò che mangiamo; gli elementi costitutivi delle nostre cellule sono fatti di ciò che consumiamo. Per le persone con SM, questo è particolarmente rilevante quando si tratta dei tipi di lipidi che si assumono con la dieta. La guaina di mielina è fatta di grasso e proteine e il cervello è composto per circa il 60% di grasso. Quando le persone cambiano i tipi di grasso che mangiano, questo influisce sulla composizione delle membrane delle cellule adipose. Il consumo di grassi saturi porta a cellule meno flessibili, mentre il consumo di grassi insaturi porta a cellule più flessibili che sono meno suscettibili alla degenerazione.
Uno studio ha rilevato che le membrane cellulari delle persone con SM contengono meno acidi grassi polinsaturi e più acidi grassi saturi rispetto ai controlli sani. Altri studi hanno trovato carenze simili negli acidi grassi omega-3 nelle membrane cellulari delle persone con SM. La ricerca ha anche scoperto che profili lipidici peggiori sono associati a livelli più elevati di disabilità nella SM e a una peggiore progressione della malattia.
L’alimentazione può essere utilizzata come strategia corretta per limitare l’azione di funghi (come la Candida, legata all’eccessivo consumo di zuccheri) e batteri, che alcuni studiosi reputano tra le cause della SM, insieme all’accumulo di tossine provenienti dal cibo spazzatura e dall’ambiente circostante.
L’esercizio fisico come antidoto alla malattia
Una grande quantità di ricerche ha dimostrato i benefici di diversi tipi di esercizio per le persone con sclerosi multipla. È stato scoperto che l’allenamento aerobico migliora la forma fisica aerobica e la funzione respiratoria e riduce l’affaticamento. L’allenamento di resistenza migliora la forza muscolare e la camminata e riduce l’affaticamento. Gli esercizi di flessibilità possono ridurre la spasticità muscolare e prevenire dolorose contrazioni muscolari. I pazienti con SM beneficiano anche di esercizi di equilibrio che migliorano la camminata e prevengono le cadute. È stato dimostrato che vari tipi di esercizio fisico migliorano le funzioni cognitive, riducono la depressione e migliorano la qualità della vita per le persone con SM.
È chiaro che l’esercizio fisico migliora la qualità della vita e molti altri sintomi della sclerosi multipla, ma una domanda importante da porsi è se l’esercizio fisico rallenta effettivamente la progressione della malattia. I finanziamenti per studi a lungo termine su questo argomento sono difficili da trovare, ma gli studi che sono stati fatti sono promettenti. Una ricerca del 2012 ha trovato prove significative nel mondo animale di come il movimento regolare rallenti i sintomi della SM. Nell’esperimento, gli animali che si esercitavano hanno sperimentato un’insorgenza ritardata della malattia e i loro sintomi erano meno gravi rispetto agli animali che non facevano esercizio. Negli esseri umani, l’esercizio fisico regolare sembra rallentare la progressione della malattia, ridurre i sintomi, migliorare la funzione cognitiva e la deambulazione. Allo stesso modo, uno studio quinquennale su 611 pazienti con SM ha rilevato che livelli di esercizio più elevati sono associati a sintomi ridotti e inferiori limitazioni funzionali e a una migliore qualità della vita nel corso di cinque anni.
Ci sono almeno due motivi per cui l’esercizio fisico aiuta a rallentare il progresso della malattia. L’esercizio fisico aumenta la produzione di fattori di crescita neurale, due dei quali sono il fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF) e il fattore di crescita nervosa (NGF). Queste proteine aiutano a riparare le cellule nervose danneggiate nelle persone con SM, oltre a prevenire danni continui ai nervi.
L’esercizio fisico ha anche un effetto antinfiammatorio e rafforza il sistema immunitario. È stato dimostrato che l’esercizio fisico regolare riduce le risposte autoimmuni presenti nella SM. Ciò si verifica perché l’esercizio fisico frena l’iperattivazione delle cellule immunitarie, impedisce alle cellule immunitarie periferiche di spostarsi nel sistema nervoso centrale e sposta l’equilibrio della risposta immunitaria da uno stato pro-infiammatorio a uno antinfiammatorio.
Si raccomanda di iniziare lentamente e aumentare la durata e l’intensità degli allenamenti molto gradualmente. Ideale sarebbe iniziare con una durata e un’intensità di allenamento inferiore a ciò di cui si è capaci, in modo da non esagerare. È sempre bene rivolgersi a un allenatore esperto che possa preparare un programma personalizzato.
di Paola Miretta
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