Tutte pazze per il Coachella Style, anche senza la musica
E’ vero, questo Blog solitamente non tratta di moda. Ma è indubbio che la musica da sempre lanci uno stile che trascende dai generi e abbraccia il Costume. Di recente si è tenuto il Coachella Festival, dove i Maneskin hanno rappresentato – a modo loro – l’Italia, con tanto di messaggio pro-Ucraina contro la guerra.
Si tratta di un Festival rock-pop che, posso ben dirlo essendoci stata, richiama due categorie di persone: gli appassionati di musica e viaggi “on the road”, che raggiungono la località in moto, in auto noleggiata, in camper e soggiornano nei dintorni, e gli stilosi, che solitamente si fermano a Palm Springs. Un posto da milionari, insomma.
La miscellanea crea un ritratto che, di certo, si trova ben lontano da Woodstock ma, in qualche modo, ne riprende il concetto del Flower Power (almeno per quanto riguarda i vestiti).
Sarà per questo che le ragazze, rigorosamente con capelli sciolti, indossano abiti coloratissimi o trasparenti e zeppi di fiori, con quelle linee possibilmente ampie e fluttuanti. In fondo, arriva l’estate e viene voglia di uscire dal guscio. Anche in America.
Io vidi a Coachella l’edizione migliore del Festival degli ultimi anni – quella con Bob Dylan, Paul McCartney, The Who, Roger Waters… – indossando le mie magliette vintage dei vari concerti a cui avevo assistito. Gli abiti fluttuanti mi piacciono da matti, ma la sabbia e il sudore non sono il massimo se si indossano quelli (col rischio che qualcuno calpesti le lunghe code e tu rimanga lì in mutande – il che, in effetti, fa moooolto Woodstock). Sarà che sono di un’altra generazione e, quindi, troppo vecchia per fare quel che ha fatto Maryam Ghafarinia, content creator di Los Angeles.
Lei si è recata a Coachella nelle ultime quattro edizioni del Festival senza assistere ad un solo concerto. Le è bastato infatti girare video tra gli spettatori in arrivo per catturarne i look, gli abiti, le tendenze. Foto e filmati che le sono stati pagati perché quello è il suo lavoro. Poi se ne tornava comodamente in hotel a Palm Springs – mica era il caso di mettersi lì a sudare in mezzo alla calca, molto meglio la piscina con idromassaggio.
Cara la mia musica, come son cambiati i tempi…
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