Tutti insieme al maestro Muti, venerdì al Municipale, per riaprire Villa Sant’Agata
Venerdì prossimo, 8 settembre, al Teatro Municipale di Piacenza si svolgerà un evento molto speciale per lanciare un messaggio: Villa Sant’Agata divenga al più presto patrimonio nazionale perché lì continua a vivere lo spirito di Giuseppe Verdi.
E non solo – senza nulla togliere alla grande direzione del maestro Riccardo Muti – l’evento sarà importante dal punto di vista musicale. Sarà un momento che coinvolgerà tutti noi, amanti della musica e, soprattutto, piacentini. Ancora meglio: ITALIANI. Con quel senso di appartenenza a una STORIA (anche musicale) che dobbiamo onorare.
Si ha l’impressione, e in effetti le ultime dichiarazioni ufficiali apparse sui giornali lo confermano, che il problema non stia tanto nel cuore degli italiani; in quello del maestro Muti, che ha speso in passato su “Libertà” parole importanti per Villa Verdi e per la memoria del leggendario compositore, simbolo dell’Italia nel mondo. Il problema non sta nel cuore dei giovani orchestrali dell’Orchestra Luigi Cherubini e, di certo, non sta nel cuore degli spettatori che affolleranno venerdì il Municipale, che ha aderito al progetto nazionale “Villa Verdi” con trasporto, dato che Cristina Ferrari e tutto il suo staff condividono questa che è forse, prima di tutto, una “battaglia culturale” per la salvaguardia di un pezzo di storia, italiana e della musica. UN PEZZO DI NOI.
Tutti i cuori, i nostri cuori, batteranno all’unisono per Villa Sant’Agata. Perché possa tornare presto aperta al pubblico, dopo l’acquisto da parte dello Stato – intenzione fortemente espressa anche dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano.
Il problema, forse, è più privato. Riguarda gli eredi. Riguarda un’asta che dovrà mettere tutti d’accordo.
Non formuliamo giudizi. Ci limitiamo a dire che, di certo, continueremo a “sentire” Villa Sant’Agata come qualcosa di nostro. Di profondamente “nostro”. Certi che il Maestro, se mai ci stesse osservando dall’alto, ci capirà.
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