Valerio Evangelisti: la letteratura, l’amicizia con Vittorio Curtoni, la musica
Nei giorni scorsi il mondo della letteratura ha pianto la scomparsa di Valerio Evangelisti. A Piacenza sono numerosi i suoi lettori, veri e propri fan dell’autore della saga di Eymerich. E un po’ lo si deve all’amicizia e collaborazione con il compianto scrittore e traduttore Vittorio Curtoni, mai abbastanza ricordato, uno dei padri della Fantascienza in Italia, che agevolò il lavoro di Evangelisti con Urania (mitica collana mondadoriana, i cui volumi stanno uscendo in questo periodo con il Corriere della Sera), di cui lo scrittore bolognese vinse il Premio Urania nel 1993, divenendo definitivamente il Re del genere Fantasy italiano.
Wu Ming 1 (pseudonimo dello scrittore Roberto Bui, del collettivo Wu Ming) per spiegare il valore dell’autore prese in prestito il ritornello di una canzone dei bergamaschi Pinguini Tattici Nucleari: «In un mondo in cui tutti vogliono essere Paul e John, Valerio era un Ringo Starr», intendendo il batterista dei Beatles il meno considerato apparentemente, ma il motore ritmico e il collante di tutto.
E se sull’Inquisitore tutto sappiamo, e in tanti ricordano l’impegno politico che contraddistinse l’intera esistenza di Evangelisti, forse non tutti pensano alla raccolta di racconti “Metallo urlante” (Einaudi, 1998, di cui sono uscite successivamente varie edizioni). Si tratta di un omaggio dello scrittore al genere Heavy Metal: ogni racconto porta un titolo esplicito, “Venom“, “Pantera“, “Sepultura” e “Metallica“. Sono i nomi di quattro famosi gruppi musicali metal.
“Metallo urlante” è anche la traduzione in italiano del titolo di una celebre rivista francese dedicata al fumetto, genere spesso in sintonia con il Fantasy, per cui i motivi per riscoprire questi racconti sono molteplici. Al loro interno, troverete altre band citate, titoli di canzoni ed altri dettagli da scovare. Proprio come un lettore inquisitore.
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