In arrivo 129mila mascherine per i piacentini: ecco a chi saranno distribuite
08 Aprile 2020 16:42
A Piacenza arriveranno 129mila mascherine per far fronte all’emergenza Coronavirus. Lo comunica la Regione Emilia-Romagna, parlando di “un primo aiuto che risponde alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità e può avere un concreto effetto positivo sul contenimento del contagio da Covid-19, oltre al mantenimento dell’isolamento sociale e al rispetto delle indicazioni di igiene personale e ambientale”.
RIPARTIZIONE: PIACENZA ULTIMA IN REGIONE – In tutto sono due milioni le mascherine che saranno ripartite per ciascun comune capoluogo in base alla popolazione residente: a Bologna andranno 455.000 dispositivi, a Ferrara 155.000, a Forlì-Cesena 177.000, a Modena 315.000, a Parma 203.000, a Piacenza 129.000, a Ravenna 175.000, a Reggio Emilia 239.000 e a Rimini 152.000. La distribuzione (che tiene conto dei semplici criteri di popolosità dei territori) sarà garantita attraverso le amministrazioni comunali e in base a linee guida predisposte dalla Regione insieme ad Anci Regionale, Associazione comuni, e Upi, Unione province italiane.
Nelle linee guida si trovano indicazioni per la preparazione e la consegna delle mascherine che vengono consegnate in pacchi da 50 e andranno imbustate singolarmente con una procedura in grado di garantire la massima sicurezza sotto il profilo igienico-sanitario. I Comuni potranno orientarsi verso una distribuzione negli esercizi commerciali – con il supporto di protezione civile e volontari – dando priorità alle fasce deboli, oppure decidere per il recapito direttamente al domicilio o adottare un sistema misto, sempre evitando qualsiasi tipo di assembramento.
CRITERI DI DISTRIBUZIONE – Due i criteri previsti: distribuzione orizzontale (per i piccoli centri una mascherina a ogni famiglia, con il supporto del volontariato per la distribuzione) o selettiva per i comuni più popolosi con l’individuazione dei luoghi più frequentati (ad esempio grande e media distribuzione, negozi e attività commerciali aperte, farmacie, uffici postali, case della salute, associazioni di volontariato…) e della platea di destinazione (ad esempio over 65, persone fragili dal punto di vista economico/sociale, famiglie con disabili o malati cronici o oncologici, operatori e residenti di case di edilizia popolare, associazioni che si occupano di soggetti a rischio, lavoratori disabili…). Nelle linee guida infine vengono date indicazioni anche ai cittadini che ricevono le mascherine: come indossarle e toglierle una volta rientrati a casa e il loro smaltimento, che deve essere sempre solo nei rifiuti indifferenziati.
Infine, vengono fornite alcune indicazioni: la mascherina non deve essere mai scambiata tra le persone, deve essere riposta in luogo pulito e asciutto e deve rimanere nel contesto domestico/familiare e non utilizzata come dispositivo nei luoghi di lavoro.
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