Il nuovo buggy fuoriserie dell’azienda romena promette grandi prestazioni
Con un nome che evoca già avventura e adrenalina, la Dacia Sandrider è stata recentemente presentata al Salone di Ginevra. Si presenta come un buggy da competizione compatto da circa 414 cm di lunghezza e rappresenta l’ambiziosa scommessa della casa automobilistica con sede in Romania: partecipare al campionato mondiale e conquistare la Dakar 2025, la più leggendaria e impegnativa gara del panorama automobilistico moderno. E con un equipaggio d’eccezione: Dacia ha infatti arruolato anche Sébastien Loeb, nove volte campione del mondo di Rally. Un asso nella manica (e del volante) niente male.
Il buggy nasce dalla collaborazione con Prodrive, azienda britannica specializzata in vetture da corsa. Il telaio tubolare, abbinato a una carrozzeria in fibra di carbonio con ingegneristici pigmenti anti-calore, garantisce robustezza e leggerezza, due caratteristiche praticamente essenziali per affrontare le sfide del deserto. Il cuore pulsante della Sandrider è un motore V6 biturbo alimentato da carburante sintetico. La potenza di 360 CV a 5000 giri garantisce prestazioni elevate, mentre il cambio sequenziale a sei rapporti assicura un controllo preciso in ogni situazione.
La Sandrider debutterà in Marocco il prossimo ottobre: un banco di prova piuttosto impegnativo, ma fondamentale per testare le sue capacità e affinare la messa a punta prima di Dakar 2025. La partecipazione al Rally-Raid rappresenta per Dacia una sfida avvincente e soprattutto un’occasione per dimostrare la propria tenacia e l’audacia di spingersi oltre i propri limiti. La Sandrider non è solo un’auto da corsa, ma rappresenta un vero e proprio laboratorio di innovazione, ove tecnologia all’avanguardia si fonde con la passione per il motorsport.
Dalle strade urbane alle piste sabbiose, la Dacia Sandrider è pronta a scrivere una nuova pagina nella storia del Rally-Raid. O perlomeno, queste sono le sue ottime premesse!
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di Marta Gravina
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