Spacciatori in fuga a Tunisi: l’Arma di Piacenza non perde le loro tracce e li fa catturare
19 Ottobre 2024 12:21
Fermati in Tunisia due soggetti ricercati a livello internazionale dall’estate 2022, cioè da quando la Corte di appello di Bologna aveva emesso nei loro confronti due ordini di carcerazione. Si tratta di una coppia di 31 e 28 anni, marito e moglie, lei italiana e lui tunisino, condannata per traffico di sostanze stupefacenti, commesso in più occasioni e circostanze tra il gennaio 2016 e il gennaio 2017 a Piacenza. L’esito dell’operazione, condotta dal nucleo investigativo dei carabinieri di Piacenza, è stata illustrata stamattina (19 ottobre) in conferenza stampa.
Il marito deve scontare una condanna a otto anni, quattro mesi e 24 giorni di reclusione, mentre la moglie una condanna di cinque anni, nove mesi e otto giorni di reclusione. “Avevano probabilmente cambiato le proprie generalità e la donna aveva iniziato a lavorare quale consulente di una società che si occupa di organizzare soggiorni clinici per la chirurgia estetica in Tunisia. La loro fuga è terminata la settimana scorsa, quando la polizia tunisina, attivata dal Servizio per la cooperazione internazionale di polizia – spiega il tenente colonnello Michele Laghi, comandante del Reparto operativo del Comando provinciale – ha comunicato di averli arrestati a Tunisi. Alla localizzazione dei due catturandi nella capitale tunisina sono giunti i carabinieri del Nucleo investigativo di Piacenza che hanno provveduto, attraverso i canali di cooperazione internazionale, a veicolare le informazioni al collaterale organo di polizia tunisino che ha così potuto eseguire i provvedimenti di cattura. Ora si trovano in un carcere tunisino”. La donna tornerà in Italia dopo la procedura di estradizione. Per l’uomo si ipotizza, invece, la possibilità di scontate la pena nel suo Paese di origine.
Dai primissimi accertamenti eseguiti dai carabinieri piacentini era emerso che i due, nel novembre del 2022, per sottrarsi alla cattura, “erano verosimilmente fuggiti all’estero, a seguito di ciò l’autorità giudiziaria aveva dapprima emesso a loro carico un mandato di arresto europeo e, successivamente, le ricerche finalizzate all’arresto dei due erano state estese in campo internazionale“.
“Il servizio di cooperazione tra le forze di polizia è stato importante – evidenzia il tenente colonnello Laghi – in particolare il controllo sul web di eventuali contatti e interazioni, non soltanto dei due arrestati, ma anche di amici, familiari e conoscenti. Proprio l’odierno narcisismo della nostra società ci ha aiutato, perché il nucleo investigativo ha raccolto alcuni elementi sui social che collocavano la coppia prima a Liegi in Belgio, riuscendo poi a uscire dal Paese. La nuova localizzazione individuata, ricostruendo gli spostamenti, è stata quella tunisina. È stato dunque attivato il canale di cooperazione Interpol e, nell’arco di qualche giorno, i due soggetti sono stati catturati. Vivevano sereni, convinti che le autorità si fossero dimenticati di loro. Così non è stato”. Ed è stato quindi eseguito l’ordine di carcerazione che era stato emesso dalle autorità italiane.
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