Giornata del Ricordo: Paola Pinna rievoca il dramma del padre Giorgio
09 Febbraio 2025 01:55
“L’unica colpa di mio padre era di essere italiano”. In occasione della Giornata del Ricordo al centro culturale di via Mazzini una castellana, Paola Pinna, ha rievocato il dramma del padre, Giorgio Pinna, tra le migliaia di italiani che all’indomani del 10 febbraio del 1947 dovettero abbandonare Fiume e tutti i territorio giuliano dalmati.
Insieme alla tragedia dell’esodo dai territori, passati sotto il regime comunista di Tito, è stata rievocata la tragedia dei massacri delle foibe. Centinaia di persone, non gradite al regime titino, gettate vive negli inghiottitoi carsici. “Quelle profondità nel terreno – ha detto la sindaca Valentina Stragliati – ancora ci parlano”.
Tra i relatori l’assessora alla cultura Wendalina Cesario e il ministro, nonché consigliere comunale a Castello, Tommaso Foti. “La cosa di cui vado più orgoglioso della mia vita politica – ha detto – è di aver votato nel 2004 la legge che istituì la Giornata del Ricordo”.
I ricordi di una testimone
Tra i momenti più toccanti vi è stata la testimonianza di Paola Pinna, discendente di una famiglia di italiani che dovettero abbandonare Fiume. “Mio padre non parlava quasi mai di quel che gli era successo. In lui prevaleva un senso di vergogna. La sua unica colpa era di essere italiano, straniero nella sua stessa patria” ha ricordato la figlia di Giorgio Pinna.
© Copyright 2025 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE