Novo Osteria, ecco la new entry a Borgonovo tra accoglienza e buona cucina
Di Giorgio Lambri 29 Agosto 2021 19:22
Si chiama Novo Osteria ed è una nuova realtà appena sorta a Borgonovo, che fa parte (insieme all’hotel di prossima apertura) di un importante progetto di recupero di un’antica struttura, che l’imprenditore borgonovese Gianni Maini ha voluto riportare in auge, trasformandola in un piccolo resort con sette camere e un’osteria. Siamo nella centrale piazza De Cristoforis, di fronte al vecchio acquedotto del paese intitolato a Pietro Sacconi, patriota, esploratore e commerciante nato a Borgonovo, che oggi rappresenta uno dei pochi esempi ancora esistenti nel piacentino di architettura razionalista.
L’edificio è di origine molto antiche, risalenti al 1000-1300 e all’epoca ospitava un monastero. Nel corso degli anni venne trasformato in locanda con la posta per il cambio dei cavalli con il nome di Posta Locanda Genova. Negli anni ’50 prese il nome di Locanda Impero e diventò il simbolo della dolce vita piacentina. In questa locanda infatti trovavano ristoro attori e cantanti del calibro di Mina e Celentano, che si esibivano nel teatro Capitol di Borgonovo, uno tra i più quotati non solo a livello locale ma nazionale. Testimoniano questo “dolce ricordo” gli affreschi sulla facciata dell’edificio, ad opera dell’artista piacentina Anita Braghieri, che ritraggono eleganti signore che posano il loro sguardo languido fuori da un’immaginaria finestra, in attesa di un amico con cui gioire.
Dopo anni gloriosi, il teatro Capitol chiuse, diventando poi un cinema. Anche la locanda seguì la medesima sorte, rimanendo in stato di abbandono sino al 2018, anno in cui Gianni Maini decise di rimettere in piedi l’edificio per restituirgli una nuova vita.
Varcando la soglia di questo edificio si ha la percezione di entrare in un piccolo borgo perfettamente restaurato. Il colpo d’occhio cade sul suggestivo cortiletto, in cui spicca l’ampia vetrata che dà sulla cucina dell’osteria. Qui troviamo il regno dello chef Daniele Lunghi e della pastry chef Simona Piccolini, compagni nel lavoro e nella vita, entrambi di formazione Santin (Daniele con lo chef tristellato Ezio e Simona con il maestro pasticcere Maurizio), che hanno sposato il progetto di creare insieme a Gianni Maini un luogo dove l’accoglienza passasse non solo dalle camere della locanda ma anche dalla cucina.
In linea con il concetto di osteria, ossia quel luogo vicino a casa che offre i piatti del territorio, la carta di Novo Osteria è suddivisa in tre menu, le cui portate possono essere scelte anche singolarmente: “Made in Borgonovo” è ispirato ai piatti della tradizione piacentina come la degustazione di salumi, i tortelli con la coda e gli anolini in brodo di terza; “Novo” un percorso di 6 portate che sono l’espressione contemporanea delle ricette servite nelle osterie di una volta; infine “Materia”, un menu più importante di 7 portate, nel quale emerge l’ingrediente, inteso sia come materia prima ma anche come elemento attraverso il quale dialoga tutta la struttura. Uno dei piatti nel menu Novo a cui lo chef è particolarmente legato è “Carnaroli, cipolla e caprino”: la nonna di Daniele era una mondina e il riso sin dall’infanzia non mancava mai in tavola. L’aspetto interessante di questo piatto è che gioca con le caratteristiche intrinseche degli ingredienti presenti: brodo di cipolla cotta in forno per 8-9 ore a 120°C, che conferisce dolcezza al riso; cipolla cotta e ridotta come un fondo bruno, per dare carattere e infine la polvere di cipolla bruciata, che va a bilanciare la dolcezza del riso e la leggera acidità del caprino. Nel menu Materia troviamo invece un piatto che lega la pianura al mare, “Testina, vongole e cicale di mare”, una ricetta che parte da una pietanza tipica delle osterie, il lesso, servito caldo e fumante durante le giornate fredde e nebbiose. L’idea è quella di seguire il corso del Grande Fiume e da qui viaggiare verso il mare Adriatico, dove il Po sfocia. La testina un taglio povero, ma goloso e ricco di collagene, viene cotta lentamente nel vino, un Metodo Classico Oltrepò Pavese, sino a diventare morbida e burrosa. La crema di vongole conferisce sapidità, mentre la cicala cruda, aggiunge un tocco salmastro e dolcezza.
Tra i dessert di Simona Piccolini “Memory” rappresenta un tuffo nell’infanzia, che riporta ai profumi zuccherini della crema pasticcera e dell’impasto della ciambella che preparava la nonna. Si tratta infatti di una soffice ciambellina, servita su una base biscuit, al cui interno troviamo uno strato di crema al mascarpone. La superficie della ciambellina è glassata con cioccolato al latte leggermente biscottato e decorata con piccole meringhe, che ricordano la granella di zucchero
Il servizio di Novo Osteria è in linea con il pensiero di cucina dello chef: elegante, diretto e informale. Lo staff è giovane ed è guidato da Barbara De Bernardin, di origini bellunesi, che da sempre è nel mondo dell’hôtellerie e della ristorazione. La sala accoglie 7 tavoli e 25 coperti. La cantina merita una parentesi a parte, ed è qui intesa non solo come carta dei vini, ma come luogo fisico che li ospita. Interamente ricostruita con gli antichi mattoni ritrovati negli scavi delle preesistenti strutture, edificate sul decumano e il cardo della città romana di Borgonovo attorno all’anno 1000, questa cantina è un luogo magico, nella quale sono custodite circa 170 etichette. Si parte dalle Valli Piacentine per sconfinare nell’Oltrepò per poi andare in Italia e in Francia. Una carta in divenire e la presenza di vini dai prezzi ragionevoli è una scelta precisa, per dare a tutti la possibilità di scoprire aziende magari meno conosciute però di grande personalità.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE