"Intervento da fare entro| un mese", ma un ottantenne attende da quasi un anno
Redazione Online
12 marzo 2025|31 giorni fa

Appena partiti, i due Sportelli Tutela Salute per il diritto alle cure – uno presso Legambiente, l’altro alla Coop Infrangibile – hanno già ricevuto sei segnalazioni.
La più significativa – spiegano gli operatori che accolgono le richieste – è arrivata da un uomo ultraottantenne che nel maggio di un anno fa ottenne dal medico di famiglia una richiesta, con priorità alta entro 30 giorni, per un intervento di chirurgia vascolare. Ad essere precisi, per un operazione di occlusione e stenosi delle arterie precerebrali.
Quell’intervento non verrà eseguito affatto.
Le dimissioni di due medici, fra cui il Primario in quell’anno, frenano di fatto la chirurgia vascolare. C’è la possibilità di seguire l’intervento nel privato, nel Milanese, ma l’anziano vuole poter restare nel proprio territorio. Da qui, la decisione di presentare ricorso.
Ma ci sono casi più lievi. Per esempio lo “sforamento” di un mese per una ecografia ginecologica, accertamento diagnostico da farsi entro febbraio e slittata a maggio, riferiscono allo sportello, nel frattempo l’interessata accusa dolori.
Si sono fatti avanti anche casi emblematici sulle procedure da seguire. Un paziente è in attesa di una terapia che non gli viene garantita, l’Urp gli avrebbe indicato di rivolgersi ad una realtà privata come alternativa, dove la persona effettivamente è andata e ha pagato per la prestazione ottenuta, ma senza diritto a un rimborso dell’Ausl. Per non pagare il servizio dal privato, infatti, è necessario che sia l’Ausl stessa, in modo formale, a inviare la persona alla struttura privata, bisogna seguire la prassi corretta. Ed è bene saperlo.
La più significativa – spiegano gli operatori che accolgono le richieste – è arrivata da un uomo ultraottantenne che nel maggio di un anno fa ottenne dal medico di famiglia una richiesta, con priorità alta entro 30 giorni, per un intervento di chirurgia vascolare. Ad essere precisi, per un operazione di occlusione e stenosi delle arterie precerebrali.
Quell’intervento non verrà eseguito affatto.
Le dimissioni di due medici, fra cui il Primario in quell’anno, frenano di fatto la chirurgia vascolare. C’è la possibilità di seguire l’intervento nel privato, nel Milanese, ma l’anziano vuole poter restare nel proprio territorio. Da qui, la decisione di presentare ricorso.
Ma ci sono casi più lievi. Per esempio lo “sforamento” di un mese per una ecografia ginecologica, accertamento diagnostico da farsi entro febbraio e slittata a maggio, riferiscono allo sportello, nel frattempo l’interessata accusa dolori.
Si sono fatti avanti anche casi emblematici sulle procedure da seguire. Un paziente è in attesa di una terapia che non gli viene garantita, l’Urp gli avrebbe indicato di rivolgersi ad una realtà privata come alternativa, dove la persona effettivamente è andata e ha pagato per la prestazione ottenuta, ma senza diritto a un rimborso dell’Ausl. Per non pagare il servizio dal privato, infatti, è necessario che sia l’Ausl stessa, in modo formale, a inviare la persona alla struttura privata, bisogna seguire la prassi corretta. Ed è bene saperlo.