Prenota premi e chiede contributi per una finta gara canina: truffa sventata
Redazione Online
19 febbraio 2025|52 giorni fa

Ad un panificio aveva ordinato chili di pizza, ad una barista aveva prenotato quattro tavoli per l’aperitivo, ad una gastronomia una torta gigante, ad un formaggiaio cinque pacchi di grana e formaggi da regalare ai vincitori. Vincitori di cosa? Di una gara canina assolutamente inventata per spillare soldi ai commercianti. Lui si era presentato come allevatore di cani, ma il suo cellulare aveva una foto profilo falsa. E’ accaduto martedì in centro storico di Fiorenzuola. L’uomo, sulla cinquantina, italiano, piuttosto robusto, si presentava così: “Il prossimo week end al campo sportivo organizziamo una manifestazione dedicata ai cani”. Prima ordinava prodotti, poi chiedeva contributi per la fantomatica manifestazione canina. Quello che il potenziale truffatore non aveva calcolato era che i commercianti si sono fatti passare la notizia sulla loro chat e hanno sventato la truffa, anche con l’aiuto del Comune e della Polizia locale.
Ecco il modus operandi del truffatore, dalle parole della fornaia di via Liberazione, la prima a dare l’allarme: “Questo signore si è presentato al mio negozio, dicendo che ci sarebbe stata la manifestazione e ordinandomi parecchi cartoni di pizza, probabilmente per ingraziarsi il mio favore. Io non ho chiesto acconti, ho preso l’ordine, ma poi mi sono insospettita perché mi ha chiesto di contribuire come sponsor alla manifestazione e mi ha lasciato il numero di telefono. Io ho detto no alla sponsorizzazione e ho seguito i suoi movimenti una volta uscito dal mio panificio: è andato da un barista, ha prenotato alcuni tavoli per il week end, e poi ha chiesto soldi anche a lui. Abbiamo chiamato la Polizia locale che ha quindi sentito gli uffici comunali, per capire che la ‘scusa’ della manifestazione canina era solo un modo per spillare soldi”.
Il numero fornito dal truffatore era accompagnato da una foto profilo falsa che ritraeva un uomo con un cane. Il truffatore si è qualificato come allevatore. “Ho provato a richiamarlo, ma il telefono era staccato”, testimonia la commerciante del panificio.