Cisl: «A Piacenza cresce l'occupazione, ma preoccupa l'inattività»
L'analisi sul mercato del lavoro a Piacenza del sindacato Cisl negli ultimi sei anni evidenzia una diminuzione del tasso di disoccupazione
Redazione
4 aprile 2025|6 giorni fa

In una foto d'archivio, un operaio a lavoro nell'impianto produttivo di Alcantara, uno dei brand pi importanti del Made in Italy, 7 agosto 2021. ANSA/CLAUDIO PERI
«In sei anni è aumentata l'occupazione a Piacenza, ma attenzione a chi resta fuori». È quanto emerge dall'analisi del periodo 2018-2024 portata avanti dal sindacato Cisl riguardo il mercato del lavoro a Piacenza, con raffronti a Parma e alla regione Emilia-Romagna.
«Eppur si muove - la nota di Cisl Parma Piacenza -. Congiuntura dopo congiuntura, è possibile, attraverso dati Istat, avere uno visione di lungo periodo (6 anni) sulle dinamiche del mercato del lavoro della provincia di Piacenza, tendenze su cui vale la pena riflettere, anche facendo un'analisi comparativa con Parma e il contesto regionale».
In sostanza - il sindacato - coglie una crescita dell'occupazione e una diminuzione della disoccupazione e dell'inattività (fino al 2024), con un aumento del tasso di occupazione. Queste tendenze sono in linea, in generale, con quanto osservato nella provincia di Parma. Tuttavia, Piacenza sembra discostarsi positivamente dalla dinamica regionale del 2024, che ha visto un aumento dell'inattività. Da una parte, lavoratrici e lavoratori più occupabili sembrano transitare con maggior facilità dalla condizione di disoccupati alla condizione di occupati, diversamente lavoratrici e lavoratori più difficilmente occupabili perdono lo stimolo necessario alla ricerca del lavoro e da una condizione di ricerca attiva, propria dello stato di disoccupazione, si ritirano nella condizione di inattività.
«L’occupazione non solo è cresciuta, ma abbiamo potuto notare che tende a migliorare leggermente anche in termini di stabilità», commenta il segretario generale Cisl Parma Piacenza, Michele Vaghini, che aggiunge: «È una tendenza positiva che va riconosciuta ma non ci si può fermare a questi dati: la vera urgenza è affrontare il tema dell'inattività, soprattutto tra giovani e donne. A preoccupare è il numero comunque sempre troppo alto degli inattivi. Troppi giovani tra i 25 e i 34 anni restano fuori dal lavoro - continua Michele Vaghini - perché non hanno qualifiche adeguate. Le donne, invece, si scontrano con la gestione dei carichi familiari e servizi insufficienti. L’aspetto che ulteriormente preoccupa è che le imprese piacentine segnalano che un'assunzione su due è difficile da realizzare per mancanza di candidati. La strategia per la risoluzione di questi problemi dev’essere articolata: attrarre investimenti di qualità, anche utilizzando al meglio le risorse del Pnrr, potenziare i servizi alla persona, investire sempre più nella sanità, contrastare l'abbandono scolastico, migliorare l'orientamento e la formazione tecnica e professionale e facilitare maggiormente l'incontro tra domanda e offerta di lavoro»

«Più precisamente, considerando il numero di occupati, Piacenza ha registrato un aumento da 127 mila nel 2018 a 134 mila nel 2024. La crescita non è stata costante. L'Emilia-Romagna nel suo complesso ha visto un aumento complessivo dell'occupazione nel 2024, superando i livelli pre-pandemici, appena sotto i due milioni di occupati (1996 mila) e raggiungendo il massimo storico di 2 milioni e 33 mila occupati, seppur con un rallentamento nella seconda parte dell'anno - prosegue la nota -. Parma ha seguito un trend di crescita simile a Piacenza, passando da 208 mila occupati nel 2018 a 211 mila nel 2024, con variazioni negli anni intermedi. Piacenza nel 2018 contava 8 mila disoccupati ma alla fine del 2024 sono calati a 7000. A Parma non risultano variazioni: rimangono 10 mila, mentre in Emilia Romagna risulta un netto calo nei 6 anni: da 123 mila a 91 mila. Per quanto riguarda il tasso di occupazione (15-64 anni), Piacenza ha registrato un aumento dal 69,2% nel 2018 al 72.2% nel 2024. A livello regionale si passa dal 69,6 al 70,3 (nei sei anni il tasso di occupazione femminile sale dal 62,7 al 63,2). Parma ha mostrato un incremento del tasso di occupazione dal 70.2% nel 2018 al 71.1% nel 2024, con un andamento simile a Piacenza. Viceversa il tasso di disoccupazione a Piacenza ha mostrato una diminuzione nel periodo considerato, passando dal 5,6% nel 2018 al 5,3% nel 2024. Questo dato è in linea con la tendenza regionale, dove il tasso di disoccupazione è diminuito nel complesso nel corso del periodo considerato, passando dal 5,8% iniziale al 4,3%. A Parma, il tasso di disoccupazione è calato dal 4,8% nel 2018 al 4,5% nel 2024, mostrando una dinamica analoga a quella piacentina».
Osservando i dati relativi agli inattivi nella fascia d'età 15-64 anni, si nota come a Piacenza il totale sia passato da 47 mila nel 2018 a 42 mila nel 2024. Tale diminuzione, tuttavia, non è stata lineare e presenta delle oscillazioni nel periodo considerato. A livello regionale, invece, si è assistito a un aumento degli inattivi nel 2024 dopo un periodo di contrazione, da 723 mila a 738 mila. Questa inversione di tendenza a livello regionale è stata attribuita a lavoratori più difficilmente occupabili che perdono lo stimolo alla ricerca di lavoro. Per quanto riguarda Parma, si osserva un andamento simile a Piacenza, con un calo degli inattivi da 74 mila nel 2018 a 72 mila nel 2024, con lievi fluttuazioni intermedie.
Parallelamente, il tasso di inattività (15-64 anni) a Piacenza è diminuito dal 26.6% (inattività femminile è 34,6%) nel 2018 al 23,8% nel 2024 (inattività femminile 31,5%). In Emilia-Romagna, invece, si è registrata una crescita del tasso di inattività nel 2024. Nel 2018 era il 26%, giunge al 26.4%, a causa dell’aumento del tasso di inattività femminile. Parma ha visto un calo del tasso di inattività dal 26.2% nel 2018 al 25% nel 2024.