Tour de France: per tele, striscioni e bandierine stanziati oltre 30mila euro

21 Aprile 2024 03:22

Tele giganti, striscioni, bandierine: così la città si prepara a diventare gialla per il Tour de France che farà tappa a Piacenza il primo luglio prossimo. Il Comune ha affidato a una ditta di Parma – il Gruppo Michelotti – l’allestimento mettendo a bilancio una cifra pari a 31mila euro.

TOUR DE FRANCE: L’ACCORDO

Nell’accordo con il Gruppo Michelotti sono previsti 65 maxi vele di tre metri di altezza per 85 centimetri di larghezza, 7 striscioni di tre metri per uno e alcune centinaia di bandierine (dette a zig-zag) affisse a sostegni lungo le strade. Tutte saranno di colore giallo, porteranno lo stemma del Comune di Piacenza e, stilizzato, uno skyline realizzato dai profili dei monumenti più significativi delle città italiane tappa del Tour de France. Lo staff di Grand Départ Italia ha realizzato una simulazione chiedendo all’intelligenza artificiale come sarà la presentazione delle squadre il 27 giugno a Firenze. Se si sostituisce la cupola del Brunelleschi con Palazzo Gotico si può avere un’idea di come dovrebbe essere Piacenza il primo luglio. Il piano prevede la posa di 6 maxi vele in piazza Cavalli, 10 in piazza Duomo, 20 in viale Risorgimento, 12 sullo Stradone Farnese, altrettanti in piazzale Marconi (stazione ferroviaria), 3 al casello autostradale di Piacenza Sud e 2 a quello di Piacenza Ovest. Bandierine e striscioni (2) adorneranno Corso Vittorio Emanuele, via XX Settembre, via Sant’Antonino. Uno striscione sarà in via Giordani; solo bandierine in via Venturini e in via Romagnosi. Nel contratto è compreso anche il montaggio, lo smontaggio, la manutenzione e il noleggio della piattaforma aerea. L’allestimento inizierà nei prossimi giorni e dovrà essere pronto entro il 3 maggio, in tempo per la Half Marathon, il primo dei trenta eventi cittadini – si sta lavorando anche ai Venerdì piacentini – che porterà alla tappa del primo luglio. Il contratto prevede che Piacenza rimanga “gialla” fino al 17 luglio.

L’articolo di Federico Frighi su libertà 

 

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