Il ciliegio è già in fiore, ma al tiglio serve più primavera
Dagli orti ai giardini urbani al Collegio Alberoni la cultura cambia il paesaggio
Dea De Angelis
4 aprile 2025|5 giorni fa

© Libertà/Dea De Angelis
Il ciliegio fiorito, il tiglio no. Semplici ritmi diversi. La biodiversità della flora reagisce agli stimoli ambientali, primaverili o autunnali che siano, con tempistiche differenti. Lo si osserva sia allo stato selvatico che nei giardini o nei viali urbani. Passato l’equinozio di primavera (quest’anno è stato alle ore 10.01 del 20 marzo), molti alberi si stanno colorando di bianco, di sfumature di rosa, di giallo o del tenue verde delle gemme delle foglie. Anche i nostri attenti lettori lo hanno testimoniato colorando le pagine di Libertà con scatti fotografici d’autore.
Ma le piante, dicevamo, hanno ritmi biologici diversi. Ad alcune bastano i primi tepori o quell’ora di luce circadiana in più per fiorire ad altre serve immagazzinare più energia solare prima di entrare in fase vegetativa, di uscire dallo stato dormiente. Ecco spiegato perché visitando il giardino interno del Collegio Alberoni e il suo magnifico parco (chiuso al pubblico, se non a qualche visita speciale o ai bambini del centro estivo del San Lazzaro) l’inizio della primavera si scorge appena. Il ciliegio è in fiore ma i lunghi filari di tigli, piantati negli anni Sessanta all’interno del parco, ancora vestono l’abito invernale così come le piante di cachi all’interno del giardino. Sempreverdi invece i cedri e le siepi di ligustro regalano un senso di eternità a chi attraversa i viali del giardino.
Ma le piante, dicevamo, hanno ritmi biologici diversi. Ad alcune bastano i primi tepori o quell’ora di luce circadiana in più per fiorire ad altre serve immagazzinare più energia solare prima di entrare in fase vegetativa, di uscire dallo stato dormiente. Ecco spiegato perché visitando il giardino interno del Collegio Alberoni e il suo magnifico parco (chiuso al pubblico, se non a qualche visita speciale o ai bambini del centro estivo del San Lazzaro) l’inizio della primavera si scorge appena. Il ciliegio è in fiore ma i lunghi filari di tigli, piantati negli anni Sessanta all’interno del parco, ancora vestono l’abito invernale così come le piante di cachi all’interno del giardino. Sempreverdi invece i cedri e le siepi di ligustro regalano un senso di eternità a chi attraversa i viali del giardino.

Il Collegio Alberoni dal 1751 è un’importante istituzione della città di Piacenza e custodisce al suo interno un ricco patrimonio di arte e cultura. Fu il Cardinale Giulio Alberoni a volerlo per formare sacerdoti. Nel XVIII secolo sia il giardino che il parco erano probabilmente coltivati a orto. Poi negli spazi esterni delle dimore, seguendo l’evoluzione culturale, si preferì dare un’impronta di piacere, di luoghi di intrattenimento o di contemplazione.
Al giardino interno del Collegio, meta anche di visite di scolaresche, si accede tramite un portone in legno posto a metà del corridoio al piano terra. Già dal corridoio si apre la vista a un’area verde dalle geometrie precise, tra siepi sempreverdi e filari di cachi ancora spogli. Solo il ciliegio con la sua fioritura ci segnala l’inizio della primavera. Niente a che vedere con la sakura in Giappone: l’esplosione dei ciliegi in fiore tra gli eventi naturali nipponici più attesi. Un vero spettacolo visivo mozzafiato e un momento di riflessione culturale radicato nella tradizione giapponese oltre che meta turistica mondiale. In caso di particolare interesse o di viaggi da prenotare si consideri che negli ultimi decenni la fioritura dei ciliegi ha subito un’anticipazione progressiva dovuta al cambiamento climatico.
Al giardino interno del Collegio, meta anche di visite di scolaresche, si accede tramite un portone in legno posto a metà del corridoio al piano terra. Già dal corridoio si apre la vista a un’area verde dalle geometrie precise, tra siepi sempreverdi e filari di cachi ancora spogli. Solo il ciliegio con la sua fioritura ci segnala l’inizio della primavera. Niente a che vedere con la sakura in Giappone: l’esplosione dei ciliegi in fiore tra gli eventi naturali nipponici più attesi. Un vero spettacolo visivo mozzafiato e un momento di riflessione culturale radicato nella tradizione giapponese oltre che meta turistica mondiale. In caso di particolare interesse o di viaggi da prenotare si consideri che negli ultimi decenni la fioritura dei ciliegi ha subito un’anticipazione progressiva dovuta al cambiamento climatico.