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Arriva Stimulation Clicker a mostrarci perché il multitasking fa male

Francesco Toniolo
17 febbraio 2025|51 giorni fa
Arriva Stimulation Clicker a mostrarci perché il multitasking fa male
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Tutto inizia con un semplice pulsante in una pagina bianca: Click Me, cliccami. Un invito che accogliamo prontamente, proprio come Alice nel Paese delle Meraviglie, davanti alla bottiglietta con scritto “bevimi”. E anche questo è l’inizio di un viaggio in un paese pieno di stranezze e bizzarrie. Con la differenza che noi non siamo Alice e che stiamo per avventurarci in un’ansiogena esperienza fatta di notifiche, distrazioni e multitasking.
Tutto ciò si trova in Stimulation Clicker (2025), l’ultima creazione dello sviluppatore di videogiochi Neal Agarwal, che negli ultimi anni aveva già prodotto altre esperienze videoludiche che denunciano in modo scherzoso alcuni eccessi della contemporaneità digitale. Come per esempio il suo The Password Game (2023), in cui bisogna creare delle password che vadano a rispettare regole sempre più assurde e stringenti.
Stimulation Clicker inizia come il classico clicker game: un genere di videogiochi in cui si clicca ripetutamente su un pulsante per generare delle risorse, con cui acquistare potenziamenti che generano altre risorse in automatico. Sono dei videogiochi incrementali in cui il divertimento consiste nel far crescere sempre di più le risorse a propria disposizione. Anche Stimulation Clicker inizia così: ogni click genera uno “stimulus”, con cui posso acquistare dei potenziamenti. Questi, tuttavia, sono piuttosto strani: loghi del Dvd che rimbalzano sullo schermo, il video di uno streamer che si riprende mentre mangia, un podcast, lo stock market dei bitcoin, una chat di Twitch e molto altro ancora. In un tempo relativamente breve, lo schermo è invaso da contenuti che richiamano la nostra attenzione. Ci arrivano delle (finte) mail a cui rispondere, il gufo verde di Duolingo (una famosa app per imparare le lingue) ci chiede di indicare la traduzione corretta di un termine in tedesco, appaiono degli scrigni da aprire prima che scompaiano e molto altro ancora. C’è persino un animaletto da compagnia: una gallina che va avanti e indietro deponendo ovetti Kinder Sorpresa e che muore se non le diamo periodicamente da mangiare.
All’inizio è un’esperienza molto divertente, perlomeno per chi apprezza questo genere di videogiochi, ma dopo qualche minuto comincia a diventare fastidiosa o angosciante, a seconda dei casi. È impossibile stare dietro a tutti quei contenuti, dividendo la propria attenzione su così tanti fronti. Disattivare l’audio aiuta, perché almeno non si è costretti a sentire il sovrapporsi di voci, musiche e suoni che dopo un po’ diventa ingestibile. Anche così, però, i contenuti che richiedono la nostra attenzione sono semplicemente troppi. Il maggior senso di angoscia e frustrazione nasce tuttavia quando ci si rende conto che Stimulation Clicker è solo una versione esasperata della quotidianità in cui molti di noi vivono. Un perenne flusso di notifiche e contenuti che si sovrappongono. Un video su YouTube in sottofondo mentre facciamo scrolling di contenuti su TikTok, costantemente interrotti dal suono delle notifiche per le email che arrivano, dai banner pubblicitari, dai messaggi nelle chat di gruppo e molto altro ancora. Un multitasking perpetuo che finisce solo per distrarci e farci perdere tempo. Stimulation Clicker può essere la terapia d’urto per riflettere sulla propria quotidianità e, magari, decidere di disattivare un po’ di notifiche sullo smartphone e sul computer.
di Francesco Toniolo