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Ecco #StarterPack, il prompt di ChatGPT che ci trasforma in action figure

La nuova tendenza è quella di trasformarsi in giocattoli

Fabrizia Malgieri
11 aprile 2025|5 giorni fa
© Libertà/Fabrizia Malgieri
© Libertà/Fabrizia Malgieri
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Dopo la “Ghiblification” delle nostre fotografie di famiglia, c’è un nuovo trend che sta interessando gli appassionati di intelligenza artificiale e che sta spopolando sulle varie piattaforme social: si tratta di #StarterPack, il prompt di ChatGPT che trasforma gli utenti in action figure, ovvero in mini-statuette a partire da persone realmente esistenti. L’immagine che viene restituita è quella di un prodotto impacchettato, proprio come se fosse un giocattolo o un oggetto da collezione a tiratura limitata. Oltre al “pupazzo”, la confezione include in dotazione oggetti che possono raccontare alcune passioni della bambola, o alcune sue caratteristiche peculiari. Inutile a dirsi che in poco tempo i vari social hanno iniziato a popolarsi di centinaia di migliaia di versioni action figure di vari personaggi illustri del mondo della cultura, della politica, dello sport e dell’attualità, tra cui Giorgia Meloni, Matteo Renzi, Silvio Berlusconi, Jannik Sinner, Dante Alighieri, il trio comico Aldo-Giovanni-Giacomo e persino Giuseppe Garibaldi.
Per realizzare queste immagini, è necessario servirsi della versione 4-0 di ChatGpt, che gli utenti possono verificare di possedere andando in alto a sinistra della schermata del software. E poi si procede alla sua realizzazione: nel caso in cui ci si voglia trasformare in un’action figure, è necessario caricare una foto a figura intera con una buona risoluzione per agevolare il lavoro al dispositivo di intelligenza artificiale; nel caso in cui si disponga di un’immagine parziale (magari una foto a mezzo busto o un primo piano), sta all’utente descrivere ciò che non è visibile nell’immagine all’interno del prompt di comando – ma nel caso in cui non si voglia faticare troppo, sarà ChatGPT a procedere alla sua realizzazione in modo randomico. Questo vale, ovviamente, per i “comuni mortali”, tutti coloro che non sono personaggi noti e desiderano avere un pupazzetto personalizzato; nel caso in cui, invece, si vogliano realizzare statuine di sportivi, cantanti, politici, personaggi storici e così via, sarà sufficiente inserire il nome del VIP in questione e ChatGPT sarà in grado di procedere al reperimento di informazioni in modo autonomo. Ci sono diversi prompt che è possibile inserire all’interno del software per dare vita alla propria action figure, ma nel caso in cui vogliate andare sul sicuro – anche se, va detto, sarà necessario armarsi di tanta pazienza per affinare e rendere ancor più personale la propria statuina – basta inserire le seguenti indicazioni: “A partire da questa foto, crea una action figure realistica in stile giocattolo da collezione di alta qualità. La figura va messa in posizione eretta e fai in modo che l’action figure mantenga i lineamenti del viso e l’aspetto della foto caricata, e rendi l’immagine in dettaglio con una qualità fotorealistica. Negli scomparti sul lato destro inserisci [scegliere oggetti a piacere]. In alto sulla confezione posizione una scritta [nome] in grandi lettere bianche maiuscole e, subito sotto [testo] in lettere bianche più piccole. Lo sfondo è colorato di [scegliere colore]”. Utilizzando queste indicazioni ci sono ottime possibilità che ChatGPT sia in grado di realizzare un’action figure molto precisa e che ritragga le vostre qualità in modo impeccabile.

La realizzazione di queste immagini, tuttavia, ha comunque alcune limitazioni: infatti, gli utenti che usano il piano gratuito di ChatGpt hanno la possibilità di creare fino a un massimo di tre immagini al giorno, mentre chi possiede un abbonamento al servizio può produrre foto senza alcun vincolo o limitazione. Nel caso in cui siate curiosi di seguire questa nuova tendenza sui vari social, basta seguite gli hashtag come #StarterPack o #ActionFigure e vi imbatterete nelle tante creazioni realizzate dagli utenti online. La nuova ondata di immagini “action figure” generate dall’intelligenza artificiale riporta ancora una volta in auge un annoso problema, già sollevato in più occasioni (e non ultimo il caso Studio Ghibli e Hayao Miyazaki di qualche giorno fa) rispetto alla questione del diritto d’autore. Sebbene non sia il caso specifico di #StarterPack – anche se è comunque lecito domandarsi quanto venga preservato il diritto di immagine di una persona pubblica o privata, ad esempio – resta da chiedersi in che modo le repliche create da ChatGPT si allineino in materia di salvaguardia del copyright, visto che allo stato attuale tale questione pare sia stata messa in stand-by, creando pericolosi precedenti.
A chi appartiene la proprietà intellettuale di quelle immagini che vengono create a partire dallo stile proprietario di un dato artista? E, soprattutto, in che modo ci si appropria di questi stili? Gli artisti hanno dato il consenso affinché questi software possano essere allenati a replicare le loro opere o immagini a partire dalle loro opere? Al momento, non esistono normative o regolamentazioni che siano in grado di tutelare in modo completo il diritto d’autore – o quanto meno l’utilizzo delle opere sotto diritto d’autore date in pasto ai chatbot come ChatGPT. Sono diverse le soluzioni proposte dagli stessi artisti, a partire dalla possibilità o meno di concedere o negare il consenso all’uso delle proprie creazioni da parte dell’IA o chi, invece, ha proposto la possibilità di creare artifici sui contenuti digitali (come, ad esempio, una filigrana) che possa riconoscere all’artista quanto meno un compenso o una corretta attribuzione dell’opera stessa. Fino ad ora, il dibattito è sempre stato piuttosto acceso, ma non si è mai arrivati ad una soluzione definitiva che possa accontentare tutti, ma soprattutto salvaguardare le proprietà intellettuali e le creazioni dei numerosi artisti. Si troverà una soluzione, ad un certo punto, che permetterà sia di continuare a sperimentare con queste utili tecnologie da un lato, sia di proteggere il lavoro artistico? Chissà, ma una cosa è certa: non ci resta che attendere la nuova effimera tendenza, dalla durata di appena un battito di ciglia, con cui gli utenti si divertiranno e con cui invaderanno i social media la prossima settimana.