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Il famoso videogioco "Minecraft" arriva al cinema

Dopo una lunga attesa, è da oggi nelle sale il film con Jack Black e Jason Momoa ispirato all’omonimo videogame di Mojang

Fabrizia Malgieri
5 aprile 2025|6 giorni fa
© Libertà/Fabrizia Malgieri
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Oltre 300 milioni di copie vendute e circa 170 milioni di utenti attivi ogni mese a distanza di 15 anni dal suo debutto. “Minecraft” è, insieme a “Grand Theft Auto V”, uno dei titoli più riprodotti, venduti e amati della storia dei videogiochi, considerato una vera e propria pietra miliare di un genere (il sandbox) che ha conquistato e tenuto incollati i giocatori nel corso di tutti questi anni con una costanza davvero invidiabile. Proprio in queste ore, arriva nelle sale “Un film Minecraft”, adattamento cinematografico dell’omonimo franchise, in cui i quattro protagonisti Garret Garrison (Jason Momoa), Henry (Jack Black), Nathalie (Emma Myers) e Dawn (Danielle Brooks) si ritrovano ad esplorare il mondo di “Minecraft”, a combattere contro misteriose creature dette Creeper e tutto al fianco del protagonista del gioco, Steve.
Senza fare grandi previsioni, è già evidente che la pellicola sarà un grande successo al box-office: questo sia grazie ad un cast che vanta attori amatissimi tra i videogiocatori e gli amanti della cultura pop – lo stesso Black, star di “School of Rock”, ha prestato la sua voce al “cattivo” di Super Mario, Bowser, nell’omonimo film – sia perché “Minecraft” si conferma un fenomeno unico nel suo genere.
"Minecraft"
"Minecraft"
Prodotto oramai trasversale da anni, l’opera monumentale ideata da Markus “Notch” Persson ha valicato i confini del videogioco grazie ad una serie infinita di attività collaterali – dai gadget ai fumetti, passando per progetti educativi per le scuole. Perché “Minecraft”, appunto, è oggi molto più di un gioco digitale: è una vera e propria piattaforma creativa, che spinge i suoi utenti – soprattutto tra i più giovani – a inventare, creare, sperimentare e dare vita alle proprie avventure nel modo più unico e personale possibile. E pensare che il gioco nasce come un progetto secondario del suo stesso autore, lo sviluppatore svedese Markus “Notch” Persson, il quale si dedica a questa creazione nel tempo libero. Era il 2009, anni in cui il videogioco stava iniziando a forgiare sempre più un’identità unica, e questo anche grazie al supporto del web 2.0 e, più in generale, di una diffusione sempre più capillare della rete internet. “Notch”, ispirandosi ai titoli videoludici più amati della sua adolescenza (“Dwarf Fortress”, “Dungeon Keeper”, “Infinimer”) inizia a immaginare e a lavorare ad una prima versione di “Minecraft” ed è in particolare da “Infinimer” che recupera l’idea di un mondo procedurale dal design “sporco” e “pixeloso” – oggi veri e propri tratti distintivi del gioco. Una volta accantonati progetti di lavoro prioritari, “Notch” decide finalmente di concentrarsi sulla sua opera, e per avere feedback da un gruppo di utenti, sottopone il progetto su un portale chiamato TIGSource Forums, ossia un luogo virtuale in cui gli aspiranti sviluppatori possono mostrare i propri prototipi per ricevere commenti. Dopo ore e ore di lavoro, e soprattutto confrontandosi con il pubblico, Persson sostiene che i tempi sono maturi per il lancio ufficiale di “Minecraft”: era il 17 maggio 2009. Da allora, anche grazie ad un vivace passaparola, il titolo ha assistito ad una straordinaria ascesa, collezionando nel corso di questi 15 anni (a breve 16) successi senza precedenti, tra cui premi, onorificenze e omaggi – compresa la pellicola in uscita quest’oggi – ma soprattutto diventa un prodotto molto appetibile per le aziende: la stessa Microsoft sborsò 2.5 miliardi di dollari per ottenere i diritti su “Minecraft” e Mojang (lo studio poi fondato da “Notch” e che è ancora oggi alla guida del videogioco).
"Minecraft 2"
"Minecraft 2"
Il segreto del suo successo? Sembra banale, ma è proprio la sua semplicità: una “semplicità” intesa come accessibilità (e dunque un’esperienza aperta a chiunque), ma soprattutto come mezzo intuitivo che offre grande libertà di espressione (creativa e non solo) ai suoi utenti. Per questo realizzare un film su “Minecraft” è stato, per certi versi, più “facile” rispetto ad altri franchise videoludici: il fatto stesso che non abbia una storia molto rigida o personaggi imprescindibili (a parte il protagonista Steve e i nemici Creeper) ha permesso agli stessi sceneggiatori e allo stesso regista Jared Hess di fantasticare e dare una propria versione di questo universo, senza il timore di andare fuori tema o di far perdere valore all’opera stessa. E questo perché “Minecraft” è un universo libero, dove i giocatori sono costantemente chiamati a mettere in gioco la propria immaginazione. Non ci stupiamo, dunque, se da oltre un decennio “Minecraft” continua ad essere ancora un prodotto di grande popolarità e, soprattutto, ad essere sempre un videogioco di tendenza.