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L’amore è nell’aria a San Valentino: miti, leggende e curiosità

Fabrizia Malgieri
14 febbraio 2025|55 giorni fa
L’amore è nell’aria a San Valentino: miti, leggende e curiosità
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È la festa più romantica dell’anno e si celebra da oltre 1500 anni. San Valentino – la giornata dell’amore per eccellenza – torna anche quest’anno per riempire le vite di tutti con un po’ di dolcezza e romanticismo. Istituita per la prima volta nel 496 da Papa Gelasio I, San Valentino è, in realtà, una festività di origine religiosa, che prende il nome dal santo e martire cristiano Valentino di Terni, che andò a sostituirsi ad una precedente festa pagana – nota, invece, come Lupercalia, che era dedicata al dio Fauno Luperco (in latino Lupercus), in qualità di protettore del bestiame ovino e caprino dall’attacco dei lupi.
Ma perché proprio Valentino? Secondo alcune leggende, il motivo per cui il Santo sia diventato il protettore degli innamorati è perché, sentendo litigare due fidanzati in prossimità del suo giardino, il vescovo Valentino si avvicinò loro sorridendo con una rosa in mano – fiore che avrebbe riportato la pace tra i due innamorati. A seguito di questo mito, gli abitanti iniziarono ad andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il 14 di ogni mese – ed è stato così che si è introdotta la tradizione di regalare rose a San Valentino.
In altri racconti leggendari, si dice che fu proprio un’unione matrimoniale – quello tra la giovane cristiana Serapia e il centurione romano Sabino – a portare il Santo al suo martirio. La donna era molto malata e su preghiera dell’innamorato, Valentino li unì in matrimonio prima che lei morisse. Poiché il Santo univa in matrimonio in segreto coppie che non potevano sposarsi, si dice che venne condannato e reso martire per questa ragione. Inoltre, è proprio quest’ultima storia ad aver alimentato la leggenda secondo cui San Valentino sia diventato, nel tempo, il protettore di tutti gli innamorati.
Molto antica è anche la storia che si tramanda rispetto alla tradizione per cui a San Valentino si regalano bigliettini amorosi; così antica da affondare le sue radici addirittura nel Medioevo. Inizialmente, si trattava di una cerimonia in cui donne e uomini aristocratici davano avvio ad un rito in cui ognuno era chiamato a estrarre un bigliettino, in cui era scritto il nome della persona con cui avrebbe danzato.
Ma perché proprio i cioccolatini sono diventati simbolo di un pegno d’amore? In realtà, anche in questo caso la tradizione di regalare cioccolato è da rintracciare nell’antichità. Pare che già gli Aztechi ritenessero il cacao come dono divino, oltre a ritenerlo un importare elisir di forza e amore. Con la diffusione del cacao in Europa a partire dal Settecento, questo venne trasformato in una prelibatezza come il cioccolato, andando a soddisfare i palati sofisticati delle élite e delle aristocrazie. Bisogna tuttavia attendere l’Ottocento prima che cioccolato diventi sinonimo di San Valentino, più precisamente Richard Cadbury e le sue celebri scatole decorate. Nel 1861, il noto imprenditore e produttore di cioccolato fu tra i primi a trasformare l’amato dolce in un vero e proprio business, realizzando le prime scatole di cioccolatini a forma di cuore, decorandole con simboli tipicamente romantici. Le eleganti confezioni, una volta terminati i cioccolatini, potevano essere utilizzati come porta- oggetti, magari per custodire lettere d’amore o piccoli doni.
Nonostante la tradizione occidentale vuole che sia l’uomo a regalare piccoli regali all’amata – come rose rosse o cioccolatini, per l’appunto – negli altri Paesi del mondo non va esattamente così. In Giappone, ad esempio, sono le donne a regalare i cioccolatini agli uomini – solitamente, vanno per la maggiore quelli realizzati a mano – i quali, a loro volta, ricambiano l’affettuoso gesto ad un mese di distanza, più precisamente il 14 marzo in occasione del “White Day”, in cui offrono loro un omaggio di cioccolato bianco. In Corea del Sud, invece, pur mantenendo la tradizione per cui sia la donna a regalare agli uomini i cioccolatini a San Valentino e lo scambio con cioccolato bianco il mese successivo, viene aggiunta anche un’altra data: si tratta del 14 aprile, momento in cui chi non ha ricevuto nulla nei mesi precedenti, può trovare conforto in un delizioso piatto di noodles al nero di seppia, celebrando, così, il “Black Day”. In Danimarca, invece, è tradizione scrivere poesie romantiche in anonimato, dando il via ad un simpatico gioco investigativo, in cui il destinatario deve indovinare chi è il mittente.
Negli Stati Uniti, oltre ai classici doni amorosi, si è soliti accompagnare il regalino ai cosiddetti “Conversation hearts (o Sweet-hearts)”, ossia delle piccole caramelle a forma di cuore, di solito di colore pastello, su cui vengono stampati messaggi romantici. Invece, in Finlandia, il 14 febbraio, si celebra Ystavanpaiva (”Giorno degli amici”), diventando così una giornata in cui si celebra l’affetto e l’amore a 360°, senza che questo sia riservato esclusivamente agli innamorati. In Portogallo, più precisamente a Guimarães, uno dei regali più tradizionali e antichi per il giorno di San Valentino è la “cantarinha dos namorados”. Quando un uomo decideva di fare una proposta ufficiale di matrimonio, doveva offrire alla propria amata una cantarinha, ossia una brocca di argilla. Se la risposta era “sì” e se i genitori acconsentivano al matrimonio, questa brocca veniva usata per conservare i regali che lo sposo e i genitori della sposa le avrebbero dato, e che di solito erano gioielli d’oro. Se stavate pensando ad un regalo spettacolare per il vostro amato o la vostra amata, sappiate che nulla potrà battere il più grande e spettacolare pegno d’amore mai commissionato al mondo. Non tutti sanno, infatti, che il Taj Mahal – annoverato tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO e inserito nel 2007 fra le nuove sette meraviglie del mondo – è stato commissionato nel 1632 dall’imperatore Mughal Shah Jahan per ospitare le spoglie della sua moglie prediletta, Mumtaz Mahal. Non amate San Valentino o siete single? Ricordate che c’è anche una festa per voi: quella di San Faustino, prevista per il 15 febbraio, in cui sarà possibile celebrare il proprio status di cuore solitario con orgoglio e, chissà, anche avere un pizzico di speranza in più per trovare l’anima gemella.
di Fabrizia Malgieri