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Monster Hunter Wilds, è arrivato il nuovo capolavoro fantasy firmato da Capcom

Fabrizia Malgieri
7 marzo 2025|34 giorni fa
Monster Hunter Wilds, è arrivato il nuovo capolavoro fantasy firmato da Capcom
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La caccia ai mostri digitali è ufficialmente aperta. No, non stiamo parlando dei Pokémon, ma delle gigantesche creature mostruose di “Monster Hunter Wilds”, il nuovo videogioco di Capcom pubblicato in questi giorni su console e Pc. Sono trascorsi sette anni dall’ultimo capitolo della saga, “Monster Hunter World” – iterazione che aveva adottato un approccio più morbido e accessibile affinché venisse fruito da più giocatori rispetto al passato – e con “Wilds” la serie si ritrova ad offrire una delle esperienze più ricche e variegate della sua storia.
Ma di cosa parla, in generale, la saga di “Monster Hunter”? Apparsa per la prima volta in Giappone nel 2004 e in Europa nel 2005 su PlayStation 2 – il primo capitolo ha venduto oltre 60 milioni di copie – la serie “Monster Hunter” si inserisce all’interno di quel genere definito action-RPG, anche se, soprattutto in origine, era caratterizzato da diverse meccaniche tipiche dei giochi di ruolo giapponesi: tra, queste, ad esempio, c’è un’attività detta “grinding” (dall’inglese “to grind: macinare”) in cui i giocatori sono invitati a trascorrere molte ore, avventurandosi nel mondo di gioco, per recuperare risorse e “livellare” il proprio personaggio affinché quest’ultimo sia sufficientemente preparato ad affrontare i diversi mostri che incontra lungo il percorso, che diventano via via più difficili, e superare i diversi ostacoli che il massiccio mondo aperto in cui è ambientato il gioco è in grado di offrire. In merito al comparto narrativo, in “Monster Hunter” i giocatori interpretano il ruolo di un cacciatore, il cui compito è quello di affrontare un lungo viaggio in precise aree del mondo – solitamente vaste, disabitate e brulicanti di mostri – “scortando” un gruppo di ricercatori. Compito del cacciatore, ovviamente, è anche quello di rintracciare e combattere queste creature, catturandole o uccidendole, da cui può ottenere risorse o parti da utilizzare per forgiare nuove armi, armature, materiali di consumo e altri equipaggiamenti – e tutto questo per riuscire ad affrontare mostri ancora più grandi e pericolosi. Nel caso di questo ultimo capitolo, “Wilds”, gli utenti vengono catapultati nelle misteriose “Terre Proibite”, e questa volta il cacciatore è chiamato a localizzare una spedizione data per dispersa, e nel frattempo domare e catturare nuove creature. Rispetto alle precedenti iterazioni, questo ultimo capitolo presenta un comparto narrativo più strutturato, facendo leva anche su una caratterizzazione dei personaggi molto più profonda.
Ciò che rende unica l’esperienza di “Monster Hunter” è la grande cura e la particolare attenzione con cui Capcom realizza e caratterizza le diverse creature che gli utenti sono invitati a cacciare. Dalle più piccole a quelle più mastodontiche, il franchise nipponico ruota attorno all’addomesticamento e alla cattura di queste creature mostruose, per cui, come dicevamo in precedenza, è necessario un training costante e un’ottima preparazione da parte del giocatore affinché possa affrontare nel modo giusto ogni singolo mostro. In questo ultimo episodio, a garantire un certo realismo e una certa attenzione al dettaglio in queste creature è l’utilizzo dell’ultimissimo motore grafico proprietario di Capcom, RE Engine; squame, zanne, piume, artigli non sono mai stati così spaventosi e accurati, lasciando molto spesso il giocatore a bocca aperta durante i suoi avvincenti combattimenti. La scelta di questo motore grafico all’avanguardia restituisce all’esperienza un importante senso di realismo, e questo anche per ciò che riguarda le varie aree della mappa di gioco: i diversi biomi che si alternano e caratterizzano le “Terre Proibite” rendono l’universo del nuovo “Monster Hunter” incredibilmente variegato, vivo e pulsante come mai in un videogioco della serie – nonostante, va detto, il franchise abbia sempre lavorato in modo impeccabile per quanto riguarda l’aspetto puramente visivo. Un altro aspetto che rende la serie “Monster Hunter” davvero unica è il suo sistema di combattimento che, come detto, è il fulcro attorno a cui ruota l’intero concept della saga: proprio perché nessuna creatura da sconfiggere e domare è uguale a se stessa, il gioco fornisce all’utente un ricco armamentario – ciascuno con i suoi punti di forza o debolezza – con cui affrontare le diverse situazioni e con cui personalizzare il proprio stile di gioco: lance, spade, martelli, e molto altro permettono al giocatore di combattere con destrezza e abilità ogni mostro.
A supporto del cacciatore, in questo “Monster Hunter Wilds” entra in gioco una nuova cavalcatura chiamata Seikret, un animale molto simile ad un raptor (e che sembra anche un delizioso omaggio ai Chocobo di “Final Fantasy”), che permette all’utente di muoversi con grande libertà lungo la mappa di gioco, oltre a poter essere sfruttato in combattimento. Non solo: per la prima volta nella serie, la presenza del Seikret consente al giocatore di trasportare due armi distinte durante la caccia scambiabili in qualsiasi momento, offrendo grande flessibilità all’esperienza.
Rispetto al passato, “Monster Hunter Wilds” è sicuramente una delle esperienze più accessibili ai giocatori – e questo anche per permettere a tutti gli utenti di godere appieno questa esperienza. Con questo non intendiamo che la serie abbia perso il suo appeal per i giocatori più navigati: soprattutto per ciò che riguarda l’end-game, le creature che il cacciatore è invitato ad affrontare rappresentano una sfida particolarmente ardua, dando del filo da torcere anche agli utenti più esperti.
Ultimo, ma non meno importante, la modalità multiplayer, che potrebbe essere considerata il vero fiore all’occhiello dell’intero franchise di “Monster Hunter”, e che in “Wilds” trova la sua forma più completa. Il gioco, infatti, supporta una modalità cooperativa fino a quattro giocatori, anche se è comunque possibile avventurarsi online in solitaria arruolando tre cacciatori di supporto controllati dall’intelligenza artificiale.
Proprio come nel precedente “Monster Hunter World”, l’utente può lanciare un “SOS” per chiamare altri giocatori o gli NPC (i personaggi non giocabili controllati dall’intelligenza artificiali) affinché possano offrire il loro supporto per abbattere un mostro. E se per caso siete aracnofobici, non abbiate paura: Capcom ha introdotto un’opzione che permette di sostituire i modelli di creature simili a ragni con blob amorfi. Beh, cosa dire se non buona caccia a tutti?
di Fabrizia Malgieri