La palestra sociale a cielo aperto della Boxe Piacenza
Due volte a settimana i tecnici allestiscono in piazzale Libertà uno spazio dove i ragazzi si possono allenare, imparando disciplina e rispetto
Thomas Trenchi
5 aprile 2025|6 giorni fa
Jab rapido, diretto esplosivo, gancio preciso: la tecnica conta, ma è il cuore a fare la differenza. Lo sa bene la Boxe Piacenza, società sportiva alla Farnesiana, guidata da Antonio Orsi, ex atleta e maestro. In piazzale Libertà, tra scatti e pugni, prende vita un progetto di inclusione che va oltre lo sport: si tratta del Progetto Vega, promosso dal Comune e sostenuto dalla Regione, con l’obiettivo di coinvolgere giovani in difficoltà nei “quartieri fragili”. Due volte a settimana, i tecnici della Boxe Piacenza allestiscono una palestra all’aperto dove i ragazzi – molti stranieri – si allenano e imparano disciplina e rispetto. «Montiamo l’attrezzatura in strada – racconta Orsi – e alleniamo chi è interessato. Alcuni si sono già iscritti in palestra, con un anno gratuito, sono in particolare tunisini».
Il progetto passa anche da via Negri e punta a dare nuove prospettive: «Un ragazzo mi ha detto che non fa nulla tutto il giorno, ma ora vuole ricominciare. E il ring può essere un punto di partenza».
Il progetto passa anche da via Negri e punta a dare nuove prospettive: «Un ragazzo mi ha detto che non fa nulla tutto il giorno, ma ora vuole ricominciare. E il ring può essere un punto di partenza».

C’è inoltre un recente risultato che rende orgogliosa la Boxe Piacenza. Un numero che svela l’impegno quotidiano: «Siamo primi in regione e quindicesimi in tutta Italia per quanto riguarda il settore giovanile, un fronte su cui investiamo molto, con un importante progetto di inclusione che aiuta le famiglie in difficoltà economica», spiega il presidente Antonio Orsi, facendo riferimento alle classifiche delle oltre mille palestre di pugilato italiane, elaborate dalla Federazione pugilistica italiana (Fpi). La graduatoria tiene conto sia dell’attività organizzativa, sia dei risultati sportivi.
Non solo. Orsi vorrebbe portare il pugilato nel carcere delle Novate. Dopo anni di lavoro tra impianti elettrici e idraulici anche all’interno della casa circondariale, il presidente della Boxe Piacenza ha capito «quanto lo sport possa offrire disciplina, rispetto ed equilibrio». Il progetto è in fase embrionale, in attesa di approvazione e alla ricerca di sponsor per attrezzature, allenatori e spazi dedicati.
Non solo. Orsi vorrebbe portare il pugilato nel carcere delle Novate. Dopo anni di lavoro tra impianti elettrici e idraulici anche all’interno della casa circondariale, il presidente della Boxe Piacenza ha capito «quanto lo sport possa offrire disciplina, rispetto ed equilibrio». Il progetto è in fase embrionale, in attesa di approvazione e alla ricerca di sponsor per attrezzature, allenatori e spazi dedicati.