“Rendere più equo l’accesso all’asilo nido”: la giunta punta alla semplificazione

12 Febbraio 2025 03:07

Rendere più equo l’accesso all’asilo nido, semplificando la compilazione della domanda e rendendo più coerenti i punteggi delle famiglie in graduatoria con l’effettiva attribuzione dei posti. Questo l’obiettivo del regolamento comunale per l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia che la giunta ha licenziato e avviato all’esame del Consiglio con prima tappa giovedì in commissione. È, in sostanza, l’insieme di disposizioni e criteri su cui si basa la definizione della graduatoria delle richieste di un posto di asilo nido per bambini da zero a tre anni.

L’attuale disciplina non è particolarmente datata, risale al 2020. L’opportunità di rinnovarla si è determinato per alcuni provvedimenti normativi nel frattempo intervenuti, ma anche per le segnalazioni di incongruenze e malfunzionamenti raccolte nella fase di attuazione pratica. Una su tutte, “i rilievi pervenuti dall’utenza riferiti principalmente alla ridotta possibilità di scelta delle strutture in fase di iscrizione (n. 3) e alla modalità di gestione della lista di attesa, ancorata al criterio della scelte e non del punteggio, che in taluni casi ha penalizzato gli utenti con punteggio più elevato”.

Così si spiega nelle motivazioni del provvedimento. In concreto significa che limitare la scelta fino a tre nidi, come previsto oggi, finisce, in certi casi, per attribuire il posto a nuclei familiari più in basso in graduatoria. La distorsione si crea nel caso si indichino nella domanda nidi piccoli, con capienza limitata: può rimanerne escluso un richiedente con punteggio più alto di un altro che invece abbia selezionato strutture con più posti disponibili.

Le modifiche

Il rimedio che l’assessorato alWelfare ha individuato è l’allargamento del ventaglio di scelta: da tre a sei nidi, così da consentire alle famiglie, potenzialmente, di indicare, sì, strutture vicine all’abitazione e quindi comode da raggiungere e però non necessariamente capienti, ma anche altre con più posti e quindi con maggiori chances di accesso prima che di esaurimento della ricettività. Fermo restando che famiglie la cui priorità assoluta cada sull’ubicazione del nido possono continuare a selezionarne anche uno soltanto, naturalmente correndo il rischio di finire in lista di attesa pur avendo punteggi superiori ad altri a cui invece il posto, in strutture differenti, viene subito assegnato.

Di fatto sin qui il rischio era che il punteggio finiva per essere meno rilevante rispetto all’attribuzione perché più di tre nidi non ne potevo scegliere. Ampliando la rosa a sei, se per la famiglia risulta più importante avere accesso al servizio anziché entrare in uno specifico nido, la possibilità di storture e iniquità si riduce. In altre parole, si favorisce la corrispondenza tra il punteggio assegnato e la chance di accesso, si massimizza la possibilità di entrare.

L’ARTICOLO DI GUSTAVO ROCELLA SU LIBERTÀ

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