Gli eredi del fornaio di Alseno lasciano sette case alla parrocchia

Ai discendenti di Ettore Bianchi è stato consegnato il “Premio San Martino”. «Ai fragili gli appartamenti con affitto calmierato»

Ornella Quaglia
|2 settimane fa
Gli eredi del fornaio di Alseno lasciano sette case alla parrocchia
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Alseno ha reso onore al suo patrono, e anche quest’anno i fedeli che hanno partecipato alle celebrazioni sono stati tantissimi. Anche perché c’è stato un motivo in più per non voler mancare: la consegna ai discendenti dell’ex fornaio Ettore Bianchi dell’ambito “Premio San Martino”, riconoscimento che ogni anno dal 2008 viene consegnato a un alsenese meritevole in memoria del professor Tiziano Camoni.
Il premio è stato consegnato in chiesa, per l’occasione gremita, dopo il rito della messa concelebrata da don Mimmo Pascariello e dal vescovo di Piacenza Adriano Cevolotto. Nella motivazione del Comitato del premio (ne fanno parte, tra gli altri, la parrocchia, il Comune, la Gas Sales), si fa riferimento ovviamente all’amore per Alseno, un territorio che negli anni è cambiato tanto; molti si sono trasferiti altrove, senza però voler scalfire il senso di appartenenza e di attaccamento alle proprie origini. Un esempio di attaccamento alle proprie radici è quello lasciato senza dubbio dal vecchio fornaio di Alseno Ettore Bianchi, padre di Davide e nonno di Ettore e Maria Grazia: da anni, vivono e lavorano lontano dal Alseno e dalla casa natale, ma sono tornati in paese per ritirare, commossi, il premio, assegnato anche per la loro eccezionale generosità.
La famiglia Bianchi ha infatti voluto donare alla parrocchia 7 appartamenti, che si trovano sul lato opposto della Via Emilia: «Grazie a questi sentimenti tramandati attraverso le generazioni, i discendenti di Ettore Bianchi si sono sentiti motivati a donare alla parrocchia la casa dei loro avi a testimonianza e ricordo di un importante parentesi di vita della loro famiglia». Il nipote Ettore, che porta con orgoglio il nome del nonno, anche a nome della sorella Maria Grazia ha ringraziato tutti, chiedendo di restare sempre in contatto con la comunità alsenese.
«Gli appartamenti sono stati restaurati e assegnati a famiglie in difficoltà con un affitto calmierato», sottolinea don Mimmo. «Qui trovano casa persone che vivono necessità lavorative o sociali. Il problema dell’affitto nel nostro territorio si sente, sì. Abbiamo ancora solo un alloggio da sistemare. Gli altri sono stati rapidamente assegnati».
Oltre alla messa, la festa del patrono è durata cinque giorni, patrocinata dal Comune e organizzata con le Pro loco di Chiaravalle e di Alseno, insieme a Collage e Alseno E20, e con la presenza di Alsenese Fcd, Alseno Calcio, Pallavolo Alsenese, Alseno Star. Gli eventi si sono svolti nel parco dedicato a Rossana Wade, dove per l’occasione è stata allestita una tensostruttura riscaldata e corredata di lunghe tavolate e tanti posti a sedere, per accogliere tante persone, in prevalenza intere famiglie sia dal territorio comunale che dai comuni limitrofi, per partecipare alle iniziative e alle tante cene in compagnia all’insegna della buona cucina tradizionale locale, della musica dal vivo e anche dell’allegria, con uno spettacolo del comico Dario Vergassola.