Cortemaggiore: l'ordinanza del sindaco stoppa i botti di Capodanno. Scontro con il gruppo pirotecnico

Diversi i comuni che vietano i fuochi d'artificio su suolo pubblico, altri si limitano a raccomandazioni

Valentina Paderni
|1 ora fa
Cortemaggiore: l'ordinanza del sindaco stoppa i botti di Capodanno. Scontro con il gruppo pirotecnico
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I botti di Capodanno dividono: c'è chi li apprezza e non vede l'ora di utilizzarli e chi non li sopporta perché considerati disturbanti, per le conseguenze che gli scoppi hanno sugli animali e per la loro potenziale pericolosità. Anche le amministrazioni comunali, ogni fine dicembre, si dividono tra: coloro che attraverso un'ordinanza firmata dal sindaco vietano su suolo pubblico lo scoppio di petardi e fuochi d'artificio e coloro che, invece, preferiscono diffondere avvisi di sensibilizzazione con cui ci si appella alla responsabilità di ciascun cittadino, invitando alla cautela e prudenza dei festeggiamenti. Il tutto per evitare che l'ordinanza, che potrebbe essere considerata illegittima, possa portare a dover affrontare ricorsi al Tar o per impossibilità a farla rispettare.
Nel piacentino, la maggior parte degli enti locali non adotta alcun provvedimento specifico. Si differenziano invece i comuni di Piacenza, Castelsangiovanni e Cortemaggiore dove vige l'ordinanza. Ordinanza che a San Giorgio e Borgonovo, ad esempio, è in vigore da anni, per tutto l'anno.
Il sindaco magiostrino Luigi Merli ha vietato l'utilizzo di petardi e simili, fino al 6 gennaio. E, sulla pagina Facebook istituzionale dell'ente ne è nato un acceso confronto con il gruppo "Pirotecnica forum community". Quest'ultimi dichiarano «illegittima l'adozione di un'ordinanza sindacale che vieta l'uso dei prodotti pirotecnici» la cui vendita e utilizzo è disciplinata da una normativa statale che da attuazione ad una direttiva europea. Il provvedimento dell'ordinanza viene ritenuto illegittimo (già considerato tale in altri Comuni e pertanto revocato tramite ricorso al Tar) - fanno notare i favorevoli ai botti - perché non regola una condizione d'urgenza in quanto «l'uso dei fuochi pirotecnici è un accadimento che si verifica ogni anno durante le festività natalizie e non, pertanto non è una circostanza che si pone fuori dall'ordinato e prevedibile svolgersi degli eventi». Il sindaco Merli rimane però fermo e deciso sulla legittimità della sua scelta perché si tratta di una «misura rafforzativa - spiega - in quanto il divieto di scoppi di petardi è già vietato nel Regolamento di polizia urbana».