Irregolari ma vittime di caporalato. Concesso il permesso di soggiorno
Per la prima volta a Piacenza applicato a tre indiani il 18-ter del testo unico sull'immigrazione che tutela chi viene sfruttato
Thomas Trenchi
7 aprile 2025|20 giorni fa

Tre lavoratori sfruttati nei campi della Bassa e della Val d'Arda hanno ottenuto il permesso di soggiorno grazie all’applicazione del nuovo articolo 18-ter, che tutela le vittime di grave sfruttamento lavorativo. Altri due hanno già fissato l’appuntamento in questura. La misura è stata applicata per la prima volta sul nostro territorio dopo l’operazione dei carabinieri a Cortemaggiore, dove due cittadini indiani sono stati arrestati per aver reclutato e sfruttato manodopera straniera, costretta a lavorare fino a 13 ore al giorno per 5 euro l’ora.
«Potranno accedere ai servizi sociali, ottenere la residenza, rivolgersi ai centri per l’impiego e ricevere l’assegno di inclusione: un passaggio dall’invisibilità alla cittadinanza» ha spiegato Stefania Bianchi, responsabile dell’unità operativa comunale Promozione dell’integrazione sociale.
È uno dei risultati di Common Ground, progetto avviato nel maggio 2024 e in chiusura a fine mese, con il Comune capofila e la gestione affidata al consorzio Sol.Co. Il percorso è stato presentato stamattina 7 aprile nella sala consiliare in piazza Cavalli. Il progetto mira a prevenire e contrastare forme di illecito e irregolarità nel mercato del lavoro (sfruttamento, sommerso, caporalato) in tutti i settori, attraverso interventi di protezione sociale.
I numeri agli sportelli
Nell’ultimo anno, su 400 persone contattate, 200 hanno beneficiato di colloqui individuali o percorsi di accompagnamento. Sei i tirocini attivati, cinque dei quali conclusi con esito positivo.
Il 14 aprile alle 10, convegno finale nell’ex chiesa del Carmine con esperti e istituzioni per discutere di diritto, salute e sfruttamento lavorativo.
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