Morte Mirko Rossi, la vedova del parà risarcita con 160mila euro dalla polizza
Il militare piacentino morì nel 2017. Domeneghetti (FdI) «Aspettiamo l’intitolazione»
Thomas Trenchi
|1 ora fa

Mirko Rossi
Otto anni di dolore e tribunali per ottenere «ciò che sarebbe dovuto essere scontato: il riconoscimento della verità». Isabella Antonacci ha vinto la sua battaglia. La Corte d’appello di Bologna ha confermato la sentenza del tribunale, condannando l’assicurazione a pagare circa 160mila euro per la polizza sulla vita di suo marito Mirko Rossi, sergente maggiore capo dell’Aeronautica militare, morto il 28 novembre 2017 durante un lancio d’addestramento a Guidonia.
Un punto fermo, nero su bianco: Rossi non stava praticando uno sport, era in servizio. Incursore del 17° Stormo, genovese di origine e piacentino d’adozione, perse la vita in un’esercitazione ufficiale all’aeroporto militare "Alfredo Barbieri". Dopo l’impatto al suolo fu trasportato al Policlinico Gemelli, dove morì poche ore dopo.
L’assicurazione aveva negato il risarcimento parlando di «attività pericolosa», tesi bocciata in entrambi i gradi di giudizio. «Otto anni solo per far valere la verità», denuncia la vedova a Libertà.
Nel frattempo Piacenza prova a ricordare Rossi. Fratelli d’Italia ha presentato una mozione per intitolare un’area pubblica al sergente. La proposta, approvata con voto bipartisan dal consiglio comunale, attende ancora di tradursi in un atto concreto. «Con l’amministrazione è in corso un’interlocuzione – spiega Nicola Domeneghetti (FdI) –. Insieme alla vedova abbiamo individuato un giardino pubblico, ora attendiamo il riscontro della sindaca».

