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Sporco, maledetto e subito: il cinema dentro “Babylon”

Redazione Online
3 febbraio 2023|814 giorni fa
Sporco, maledetto e subito: il cinema dentro “Babylon”
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Il film inizia con il tuttofare-per-caso Manuel Torres (Diego Calva) che incontra l’aspirante star Nellie LeRoy (Margot Robbie, con un arco narrativo vicino a quello di Clara Bow) nel mezzo di una depravatissima e lunghissima festa zeppa di bel mondo cinematografico che beve balla si droga fa sesso e altre cose molto più depravate al suono di una strepitosa Voodoo Mama. Qui compare anche Jack Conrad (Brad Pitt nei panni di John Gilbert), un super famoso che comincia a invecchiare. A questi tre protagonisti si aggiungono Sidney Palmer (Jovan Adepo), giovane trombettista jazz di colore, la cantante sino-americana Lady Fay (Li Jun Li), icona queer, e una serie di altri personaggi tra il vero e il falso della Hollywood dell’epoca, come la regista ispirata a Dorothy Arzner, interpretata dalla moglie di Chazelle, Olivia Hamilton (qui tutte le reference)
Arriva anche il codice Hays e progressivamente sullo schermo tutto si ripulisce, fino alla parabola finale di “Singin’in the rain”, che ruota intorno allo stesso passaggio ballando e cantando dentro colori spumeggianti. Ma il musical di Donen e Kelly attraversa tutto il film, dalla scena di Nellie che si cimenta con le parole, molto simile alla Lina Lamont di Jean Hagen, ai costumi che le due star del muto si ritrovano a indossare, a Jack che si ritrova a cantare in coro una versione della canzone, notissima già dalla sua uscita nel 1929 (È lo stesso Chazelle a parlare di Babylon come di un “darker companion piece” di “Singin’in the rain”: del resto, “La La Land” non viene forse dritto dalla filmografia di Jacques Demy?).
Intanto i party dalla villa si spostano nel sottosopra, negli inferi di Hollywood, in una sequenza che si inabissa nei meandri del male come un film di Gaspar Noè. Fuori, Nellie continua a ballare, ma la festa è diventata un funerale. Ancora una volta Chazelle gira un film sugli sciocchi che sognano: il teatro, la musica, l’amore, lo spazio, il cinema.

And here’s to the fools who dream

Crazy as they may seem

Here’s to the hearts that break

Here’s to the mess we make