Clair Obscur: Expedition 33 è il gioco dell'anno

Incoronato ai The Game Awards 2025

Francesco Toniolo
|19 ore fa
Clair Obscur: Expedition 33
Clair Obscur: Expedition 33
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Nella notte dell’11 dicembre abbiamo assistito all’edizione 2025 dei The Game Awards. Per chi non conoscesse questo evento, si potrebbe dire che è l’equivalente videoludico della Notte degli Oscar, in cui vengono premiati i migliori videogiochi dell’anno, suddivisi tra differenti categorie. Il riconoscimento più ambito è ovviamente il Game of the Year, che va a premiare quello che sarebbe il miglior gioco in assoluto del 2025. Il riconoscimento è andato a Clair Obscur: Expedition 33, un videogioco di ruolo in stile giapponese realizzato da Sandfall, un team francese relativamente piccolo rispetto ai colossi del settore.
Tra gli altri candidati c’erano opere come Death Stranding 2: On the Beach del visionario e amatissimo Hideo Kojima e Donkey Kong Bananza di Nintendo. Clair Obscur: Expedition 33 non ha vinto solo come Game of the Year, visto che è stato premiato anche in tantissime altre categorie più specifiche, come quella per la miglior narrativa e per la miglior art direction. Tanti altri videogiochi si sono dovuti “accontentare” del premio in qualche specifico settore, in cui spesso non era presente Clair Obscur: Expedition 33. Il citato Donkey Kong Bananza ha per esempio vinto il premio come miglior videogioco per famiglie. Hollow Knight: Silksong di Team Cherry e Hades II di Supergiant Games – altri due videogiochi che hanno ottenuto un enorme successo di vendite – sono stati rispettivamente premiati come miglior action-adventure e come miglior action puro.
Un'altra immagine del videogioco
Un'altra immagine del videogioco
Insomma, Clair Obscur: Expedition 33 ha stabilito un dominio incontrastato. Ma come è stato possibile? Certo, è un ottimo videogioco, ma questo si può dire anche dei suoi avversari. C’è tuttavia un elemento di differenza, che ha probabilmente giocato a favore di questo videogioco francese: è uscito fuori più o meno dal nulla. Quasi tutti gli altri candidati al Game of the Year (Death Stranding 2: On the Beach, Hollow Knight: Silksong, Hades II, Kingdom Come: Deliverance II) sono i seguiti di altri videogiochi che hanno già riscosso un grande successo e Donkey Kong Bananza ha come protagonista un celebre personaggio che esiste dal 1981. Sono tutti videogiochi con una consolidata base di pubblico, mentre Clair Obscur: Expedition 33 è saltato all’improvviso alla ribalta. Fin dalla sua pubblicazione, intorno a questo gioco è emersa – spontaneamente o no – la classica narrazione dell’underdog, dello sfavorito che riesce a conquistare la vetta con i suoi sforzi e la sua dedizione. Un messaggio potentissimo e molto amato dalle persone, visto che lo si trova in numerose storie di grande successo. Perché in fondo ci sentiamo tutti quanti gli “sfavoriti” della situazione e siamo più propensi a fare il tifo per il candidato che parte da zero, qualunque sia il contesto di riferimento. Clair Obscur: Expedition 33 ha saputo comunicare questa cosa. Il videogioco uscito dal nulla, creato da un team relativamente piccolo, sviluppato in Francia (lontano quindi dai soliti Stati Uniti e Giappone). Certo, se ragionassimo razionalmente su questa narrazione ci renderemmo conto che regge solo in parte. Il Team Cherry di Hollow Knight: Silksong è anche più piccolo del team Sandfall e ha sede in Australia, a sua volta relativamente marginale nel mondo delle produzioni videoludiche. Ma nella narrazione collettiva loro erano già tra i vincenti, per il successo del loro precedente videogioco.