La Rivergaro-Cernusca davanti ai giudici: «Opera illogica», «Serve così, non è facile»

Al Tar di Parma anche gli espropriati. Anas chiede si sposti l’iter a Roma. «E allora perché il “Morandi” è stato discusso a Genova?»

Elisa Malacalza
Elisa Malacalza
|2 settimane fa
La Rivergaro-Cernusca davanti ai giudici: «Opera illogica», «Serve così, non è facile»
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Il primo ad arrivare da Piacenza in via del Conservatorio 18 a Parma, nella sede del Tribunale amministrativo regionale (il Tar) finita un paio d’anni fa e fatta a specchi e vetrate, tiene in tasca quello che chiama «il mio amuleto».
«Sembrava questo giorno non arrivasse mai, e invece...», aggiunge, tra chili di fogli accumulati negli anni. Lui è Giorgio Vecchiattini, consigliere comunale di Rivergaro in quota maggioranza e tra i primi a lottare per la revisione del progetto della variante di Statale 45 tra Rivergaro e Cernusca: lo fa da quando Libertà nel 2021 pubblicò l’elenco di oltre trecento espropriati.
« Ecco», dice svuotando le tasche. «Questo è lo stemma di Anas, il rullo alato che indossava sul suo cappello da capocantoniere mio papà, Ulderico, Ultimo per tutti. Si alzava all’alba, nella nebbia, e partiva in bicicletta con la falce e la marassa... Io non sono contro ad Anas, come potrei? Vogliamo solo un progetto sensato », ribadisce.
Accanto c’è Fabrizio Binelli dell’associazione Residenti Utenti Statale 45 e tra gli storici di Legambiente, uno di quelli che di battaglie ne ha viste tante, per quella strada. E poi arrivano anche altri espropriati: come Milena Pelech, la cui mamma, Erminia Moia, vive da una vita a Cisiano e ha novant’anni. Per anni ha chiesto una strada sicura, dove le moto e le auto rallentassero davanti a casa. «Ma non così, non così. Mia mamma sta andando in depressione, dorme male di notte dopo che è stato presentato questo progetto», sottolinea Pelech, cui poi si unisce la voce di Maria Grazia Bandini e Luigi Demicheli, anche loro tra chi è voluto esserci, ieri a Parma, per quegli undici chilometri di strada piastrellati durante il periodo napoleonico e praticamente mai rifatti, tranne quando si tratta di puntellare una frana (e ce ne sono parecchie), di asfaltare, di piazzare un guardrail.
La svolta promessa ormai dal 2017 per una strada più moderna ha un costo da capogiro: 140 milioni di euro. Praticamente quasi la stessa cifra di un ospedale nuovo. Però per il Comune di Rivergaro, l’associazione Residenti e Utenti Statale 45 formata da larga parte degli espropriati e il condominio Panoramic in comune di Travo che vedrebbe cambiare completamente il suo accesso (dal davanti al retro) l’ammodernamento che serve non è quello indicato da Anas: e per questo ieri il Tar è stato chiamato ad ascoltare tutte le posizioni dei tre ricorsi contro il progetto, in un’udienza pubblica durata più di un’ora. La Regione è rappresentata dagli avvocati Gaetano Puliatti e Claudia Menini, mentre Anas è schierata con tre avvocati, Maria Stefania Masini, Enrico Gualandi, Francesca Bonparola. Per la Provincia, invece, l’avvocato Giuseppe Manfredi; e per le ragioni dei ricorrenti, gli avvocati Umberto Fantigrossi (Comune di Rivergaro e associazione) e Nicola Delli Antoni (condominio Panoramic).
L’udienza, ieri, è iniziata poco prima di mezzogiorno: «Contestiamo la dichiarazione di interesse strategico nazionale dell’opera che ha portato al commissariamento della Statale e quindi al depotenziamento del dialogo con il territorio. Qui più che avanzare un diritto esercitiamo oggi un dovere. Quello di chiedere un’opera adeguata. Non è questione di “Non nel mio giardino”, siamo tutti pronti a collaborare per un progetto condiviso. Ma davvero quegli undici chilometri di strada sono di interesse strategico nazionale? », chiede ai giudici Fantigrossi, che sottolinea anche come il commissario della Statale sia come noto un rappresentante della stessa Anas. E ancora: «Il progetto è illogico. Come si fa a pensare a cinque rotonde, una ogni due chilometri, quando da Piacenza a Genova oggi ce ne sono soltanto tre?». Delli Antoni poi sottolinea: «Abbiamo fatto le perizie, con gli ingegneri. Con quest’opera il condominio Panoramic rischia di diventare inagibile. L’opera è troppo pesante, faraonica, irragionevole. E incide sulle fondamenta. Sul ruolo del commissario, poi, basti dire che negli atti ha suggerito ad Anas la risposta da dare nei ricorsi...».
« Ma non è oggetto di ricorso e poi ricordo che il commissario non è Anas, ma un organo straordinario della presidenza del Consiglio dei ministri», interviene l’avvocato Puliatti, per la Regione. «E che dire del Comune di Rivergaro, che ha manifestato il suo assenso nell’autorizzazione paesaggistica? Vero, quell’assenso fa parte di un’autorizzazione propedeutica, ma tant’è. Per quanto riguarda il percorso istruttorio, si sta seguendo ovviamente la norma, e ogni richiesta di incontro o dialogo è stata garantita». Lo dice anche Manfredi, per la Provincia: «Cinquanta soci? A noi risulta che l’associazione nell’atto costitutivo ne conti nove. Io vorrei solo ricordare il grave tasso di incidentalità sulla Statale 45». L’avvocato di Anas, Gualandi, chiede che la discussione si sposti al Tar del Lazio, a Roma: «Undici chilometri non sono pochi e il perché la Statale sia stata commissariata è agli atti. Tutto è protocollato. Vorrei solo invitarvi a guardare il sito dell’associazione Residenti e Utenti, dove è evidente la volontà di demolire il progetto di Anas. Altro che tutela della Valtrebbia e di Anas. Gli undici chilometri di strada vanno adeguati e non è facile farlo, visto che sono stretti tra la montagna e il fiume. La complessità progettuale è uno dei motivi che giustifica il commissariamento, così come voglio chiarire che le rotonde serviranno a rendere fluido e più sicuro il traffico».
Aggiunge: «Le proposte dell’associazione e del Comune di Rivergaro sono state valutate, eccome. Ma non sono state accolte perché impraticabili dal punto di vista tecnico». Fantigrossi interviene sul possibile trasferimento del procedimento al Tar del Lazio: «Ma davvero? E quando invece è crollato il ponte Morandi? Mi risulta che tutto l’iter sia rimasto a Genova». Delli Antoni: «Sento parlare di incidentalità, ma allora la Via Emilia?». Pelech esce dall’aula: «Sono nauseata da quello che ho sentito», motiva.
Intanto la variante di Statale 45 di Montebruno, nel Genovese, è stata aggiudicata da due anni ma i lavori non si vedono. E anche in attesa della decisione dei giudici di Parma («Possono servire due giorni come due settimane», spiega Fantigrossi), l’iter per l’aggiudicazione del bando di gara della Rivergaro-Cernusca resta “in conclusione”. Si ricorda che sono 13 le ditte che si erano fatte avanti alla chiusura in maggio.
Anas, da parte sua, ha ribadito la disponibilità a discutere le criticità davanti al progetto esecutivo che la ditta dovrà realizzare a partire da quello definitivo, già approvato, contestato e ieri finito davanti ai giudici. Non solo con le “carte”, ma con le persone.
Maria Grazia Bandini, Milena Pelech, Fabrizio Binelli e Giorgio Vecchiattini ieri a Parma FOTO MALACALZA
Maria Grazia Bandini, Milena Pelech, Fabrizio Binelli e Giorgio Vecchiattini ieri a Parma FOTO MALACALZA
Maria Grazia Bandini, Milena Pelech, Fabrizio Binelli e Giorgio Vecchiattini ieri a Parma FOTO MALACALZA