«Sfido i raid dei droni per amore di Olga. La mia famiglia è qui»
Claudio Brizzolari, da 10 anni abita nell’impronunciabile città ucraina di Kropyvnyc’kyj

Corrado Todeschi
|4 mesi fa

Non l’aveva probabilmente immaginata così l’agognata fase della vita in cui il pensionamento consente di dar libero sfogo alle passioni e alla cura della famiglia. Claudio Brizzolari però non se ne fa un cruccio e nonostante sopra alla sua testa scorrazzino i droni russi nel corso di notti infinite, racconta della sua vita nel cuore dell’Ucraina con sorprendente serenità.
«Guardi, ho avuto paura vera proprio la settimana scorsa - spiega al telefono l’ex impiegato amministrativo della polizia locale di Piacenza, da 10 anni di stanza nell’impronunciabile città di Kropyvnyc’kyj -: i droni hanno raggiunto il nostro territorio e hanno sganciato bombe su un magazzino che probabilmente è stato individuato come deposito di munizioni. E le esplosioni che ne sono susseguite direi che confermano le nostre supposizioni. Sì, è stata una notte molto complicata. Non le so dire se ci sono stati feriti o meno, le informazioni di questo tipo non sono semplici da reperire, ma le sirene delle ambulanze fanno presumere conseguenze anche sui civili».
Brizzolari si trova in Ucraina da ormai dieci anni: «Una scelta di cuore - prosegue il 64enne piacentino -: ho conosciuto Olga, mia moglie, a Piacenza e da allora abbiamo deciso che una volta raggiunta l’età della pensione, avremmo vissuto in Ucraina dove c’è quella che è diventata anche la mia famiglia. No, non penso a un ritorno a Piacenza. E sa perché? Leggo Libertà ogni giorno e noto un degrado dilagante. Una situazione che non mi piace».


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