Nel silenzio di piazza Duomo, un pianista itinerante ferma il tempo
Anton, pianista russo itinerante, ha interpretato i grandi classici con una maestria che rivelava un talento discreto e profondo, raccogliendo applausi

Marcello Tassi
11 aprile 2025|16 giorni fa

Anton Savchuk con la sua pianola
Nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 11 aprile, quando le luci del tramonto hanno iniziato a carezzare Piazza Duomo, il tempo si è fermato. Un pianista ha posato le dita su di una pianola, cominciando a suonare. Beethoven. Poi Chopin. E nella piazza, sparsi qua e là, una manciata di passanti si è fermata. Alcuni seduti sui gradini, altri in piedi, immobili.
La maestria con cui questo giovane artista, Anton Savachuk, 33 anni, originario della Russia, ha interpretato i grandi classici non lasciava dubbi: dietro quello sguardo timido e assorto c’era un talento puro, di quelli che non cercano il palco, ma il cuore delle persone.
Gli applausi sono arrivati alla fine di ogni brano, sinceri, un po’ increduli. Qualcuno ha lasciato una monetina, altri solo uno sguardo grato. Ma forse il dono più grande era già stato fatto: un momento di sospensione, di bellezza inattesa, in mezzo alla frenesia di un giorno qualunque.
«Quando sono arrivato io in piazza - ha raccontato un passante - Anton stava eseguendo il primo studio dell’op. 10 di Chopin e, a seguire, li ha eseguiti tutti e 12, passando poi agli studi op. 25, eseguiti anch'essi tutti. Alla fine, ha interpretato tutti e tre i movimenti della sonata di Beethoven 'Al chiaro di luna'. Gli studi di Chopin sono brani di vero virtuosismo, così come l'ultimo movimento della sonata. Non so cosa abbia suonato prima che arrivassi, ma la titolare della gelateria Duomo mi ha detto che Anton stava suonando già da un'ora e lei stessa era strabiliata dalla sua bravura».
