Confagricoltura protagonista a Ecomondo di Rimini
Il cammino verso sostenibilità ed economia circolare cresce: Italia campionessa di riciclo
Claudia Molinari
|3 settimane fa

Il presidente di Confagricoltura Piacenza Umberto Gorra (a sinistra) a Ecomondo con i presidenti dell’Emilia-Romagna
Dalla transizione digitale, al ruolo centrale e strategico delle agroenergie, passando per la sostenibilità nei rapporti di filiere integrate nell’agroalimentare europeo.
Tantissimi i temi sui quali si è alzato il sipario ad Ecomondo 2025, la kermesse dedicata alla bioeconomia circolare e alla sostenibilità, che si è svolta a Rimini nei giorni scorsi e che ha visto Confagricoltura grande protagonista con una delegazione giunta anche da Piacenza con il presidente Umberto Gorra e la responsabile della comunicazione, Elena Gherardi.
Tra i tantissimi spunti emersi dalla tre giorni, anche alcuni dati sull’economia circolare, resi noti dal Rapporto “L’Italia che Ricicla 2025” di Assoambiente, che fotografa lo stato della transizione circolare in Italia e che incoronano il nostro Paese come campione europeo di economia circolare.
Con un tasso di utilizzo circolare della materia del 20,8%, l’Italia supera ampiamente la media europea (11,8%) e le performance di Francia (17,6%), Germania (13,9%) e Spagna (8,5%).
Un risultato che conferma la leadership nazionale nel recupero di materia e nella reimmissione delle materie prime seconde nei cicli produttivi, ma che al contempo testimonia come solo un quinto dell’economia italiana sia davvero circolare.
L’80% del sistema produttivo continua a operare secondo logiche lineari, con un consumo di risorse ancora elevato e una forte dipendenza da importazioni di materie prime ed energia.
Un capitolo cruciale resta quello dei rifiuti speciali che, nonostante siano spesso assenti dal dibattito sull’economia circolare, costituiscono la parte prevalente dei rifiuti prodotti in Italia: 164,5 milioni di tonnellate rispetto ai i 29,3 milioni di tonnellate degli urbani.
Il 73% di questi vengono avviati a recupero di materia (oltre 130 milioni di tonnellate), solo 7,9 milioni di tonnellate vengono smaltiti in discarica (in calo dell’11,2%) e 2,9 avviati a incenerimento.
Dai confronti riminesi è emerso anche chiaramente come l’economia circolare non sia più solo una scelta ambientale, ma una questione di competitività e sicurezza nazionale e come il riciclo rappresenti una delle leve più efficaci per ridurre le emissioni e consolidare la sovranità industriale del Paese.
Secondo le stime della Commissione Ue, per centrare gli obiettivi ambientali nel campo dell’economia circolare e dei ri-fiuti, il nostro Paese dovrebbe incrementare gli investimenti per quasi 3,3 miliardi di euro l’anno.
Gorra: « Agricoltura italiana all’avanguardia, ma serve reciprocità» « L’agricoltura italiana è molto avanzata - ha commentato il presidente di Confagricoltura Piacenza, Umberto Gorra al ritorno da Rimini - e mette costantemente a terra accorgimenti e innovazioni per produrre di più, rispettando e custodendo l’ambiente e il patrimonio zootecnico. È chiaro, però, che in un contesto globale tutto questo può rappresentare un vantaggio competitivo solo se si gioca ad armi pari». « Non possiamo pensare che i maggiori costi che le nostre imprese sostengono per garantire prodotti a basso impatto ambientale si trasformino in uno svantaggio competitivo, costringendoci a confrontarci sugli scaffali con beni provenienti da Paesi che non rispettano le stesse regole. È ingiusto e inefficace: deprime la competitività delle nostre aziende e vanifica lo sforzo europeo di voler consegnare alle generazioni future un mondo, se non migliore, almeno non depauperato come purtroppo sta accadendo in altre parti del pianeta». Gorra ha quindi sottolineato come «resta inderogabile abbandonare l’approccio ideologico che tanto danno sta facendo alla competitività delle imprese quanto risultando inefficace in termini ambientali».

