Trilogia popolare, strepitoso "Rigoletto" con Salsi superstar e Meli magnetico duca
Al Teatro Municipale Iniesta ha sostituito l’indisposta Malfatti. Lungo applauso finale al grido di “Viva Verdi”
Redazione
|1 mese fa

Luca Salsi nel ruolo di Rigoletto al Teatro Municipale
Si percepiva un’atmosfera particolare, mercoledì 29 al Municipale, in occasione della messa in scena di “Rigoletto” di Giuseppe Verdi, primo appuntamento di quella “trilogia popolare” che la Fondazione Teatri di Piacenza ha deciso di realizzare, a suggello della stagione lirica 2024/2025, con la rappresentazione delle tre opere in una sola settimana (“Trovatore” seguirà domani e “Traviata” domenica), con la regìa di Roberto Catalano e un unico “cast” vocale. Un mix di eccitazione, soddisfazione, ma anche di tensione, per questo appuntamento annunciato da mesi e pertanto da tutti attesissimo.
Tra il baritono Luca Salsi, Rigoletto superstar, e il tenore Francesco Meli, magnetico duca di Mantova, brilla pure il soprano Ruth Iniesta che, nel ruolo di Gilda, ha sostituito l’indisposta Maria Novella Malfatti.
Applausi e entusiasmo alle stelle, prima di tutti quello di Federico Freni, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze: «Serate come queste ci dimostrano che l’opera “è viva e lotta”», ci dice scherzosamente. E in merito alle difficoltà finanziarie dei teatri, non ha dubbi: «Non esiste somma che possa ripagare di tutta questa bellezza. Io non credo in un’opera in crisi finanziaria, credo che sia il momento di spendere bene i soldi che abbiamo. E questo progetto lo dimostra, perché costa una cifra molto ragionevole, è stato fatto con artisti di primissimo piano e dimostra che se si vuole fare opere in questo Paese lo si può fare, bisogna solo volerlo».
Entusiasta anche il celebre tenore Vittorio Terranova, direttore artistico e docente di fama internazionale: «Meli e Salsi sono stati grandissimi interpreti, ma quello che mi ha colpito è stato “l’entourage”, ovvero gli altri cantanti e anche le scelte del regista».
Infine, la presidente degli Amici della Lirica di Piacenza Giuliana Biagiotti valuta progetto e allestimento: «E’ vero che queste tre opere non hanno pressoché nulla in comune, ma il regista è riuscito a trovare il filo conduttore (la maledizione) che può funzionare. E coerenti con la visione del regista sono state scene e simbologia».
Soddisfazioni senza dubbio motivate, perché rappresentazione è stata un successo sotto tutti i punti di vista: se il direttore Francesco Lanzillotta ha cavato stupende sonorità dall’Orchestra Sinfonica di Milano, i cantanti hanno sottolineato le sfumature e soprattutto i “sentimenti” dei propri personaggi, trasmettendo quelle emozioni a cui il Genio di Busseto teneva tanto e grazie alle quali la “trilogia” non ha mai smesso di appassionare il pubblico di tutto il mondo. E la bella regìa di Catalano ha fatto il resto, decretando il trionfo della serata, salutata da 10 minuti di applausi al grido di “Viva Verdi!” con lancio delle rose sul palco.
Mauro Bardelli

