Il Tribunale: Cittadella, le parti depongano le armi della contesa legale
Così la giudice Ghisolfi: "Il risanamento di Gps-Piacenza Parcheggi può aprire all'avvio di trattative bonarie per risolvere la controversia"

Gustavo Roccella
|1 settimana fa

Il cantiere di piazza Cittadella
Dopo che il giudice della sezione fallimentare del Tribunale, Antonino Fazio, ha accolto la richiesta di Gps-Piacenza Parcheggi di essere ammessa alla procedura negoziale prevista dal Codice della Crisi, beneficiando quindi delle misure protettive per evitare stati di insolvenza o fallimenti, non serve sospendere in via cautelare la risoluzione, disposta dal Comune a fine settembre, del contratto del 2012 per la gestione della sosta a pagamento e la realizzazione dell’autosilo interrato in piazza Cittadella. Di questa seconda istanza avanzata sempre dal concessionario di quell’appalto «non sono più ravvisabili i presupposti», nella sostanza «ha del tutto perso la sua utilità pratica laddove, nei fatti, è stata superata dai provvedimenti» della sezione fallimentare.
Sono i passaggi centrali del pronunciamento di Maddalena Ghisolfi, un altro giudice del Tribunale, stavolta sezione civile, che era atteso dopo l’udienza di martedì scorso 18 novembre, e dopo che quella richiesta di sospensiva cautelare era stata inizialmente respinta e, a soli due giorni di distanza, accolta in via temporanea (v. “Libertà” del 9 ottobre), con rinvio per l’appunto all’udienza di una settimana fa per una decisione definitiva. Assunta venerdì scorso, se ne è venuti a conoscenza nel pomeriggio di ieri. Poiché il provvedimento del collega Fazio (v. “Libertà” del 14 novembre) ha «disposto la sospensione dell’esecutività della già pronunciata risoluzione della concessione in essere» tra Piacenza Parcheggi e Palazzo Mercanti, «parte ricorrente ha altrimenti ottenuto che il Comune arrestasse ogni attività diretta a conseguire tanto la riconsegna delle aree del cantiere di piazza Cittadella quanto l’escussione delle garanzie prestate» dalla società, scrive la giudice Ghisolfi, nel «dichiarare cessata la materia del contendere»
Cessata almeno per 120 giorni, e cioè i quattro mesi concessi da Fazio per il dispiegamento della procedura negoziale che è finalizzata all’attuazione del piano di risanamento aziendale presentato da Gps-Piacenza Parcheggi. Quattro mesi con scadenza il 7 gennaio - ma allungabili di altri quattro per cui si arriverebbe a inizio maggio - nei quali la società si è impegnata sia a saldare il debito di 6,9 milioni con il Comune di Vicenza con cui è in atto un contenzioso sempre in materia di appalto per la gestione dei parcometri sia a rilanciare complessivamente l’attività imprenditoriale nei vari contesti territoriali in cui opera.
«Non può essere dichiarata unilateralmente» la risoluzione della concessione a Piacenza Parcheggi, come ha fatto Palazzo Mercanti il 26 settembre scorso contestando gravi inadempimenti al gestore, «né disposta in sede giudiziale», aveva disposto il giudice Fazio sostenendo che «il Comune - come ogni creditore - ha tutto l’interesse a evitare uno stato di crisi o insolvenza di Gps e di Piacenza Parcheggi, entrambe a vario titolo sue controparti», e concedendo le misure protettive previste dal Codice della Crisi che puntano a tutelare un’impresa in difficoltà bloccando temporaneamente le azioni dei creditori e salvaguardando i contratti: una specie di ombrello per evitare che siano dichiarati fallimento o stato di insolvenza.
Quella che si apre è una composizione negoziale della crisi: viene nominato un soggetto esterno, a cui spetta il compito di verificare se le trattative per risanare l’azienda possono essere efficaci o meno (nella circostanza si tratta del commercialista Carloeugenio Lopedote). Se nell’ambito del giudizio davanti alla sezione fallimentare «è stata valutata la possibilità di positiva conclusione della composizione negoziata della crisi e, quindi, di un risanamento economico di Gps e della sua controllata, Piacenza Parcheggi, ciò potrebbe rendere concreta l’opportunità che le parti avviino bonarie trattative volte a risolvere la controversia insorta a fronte degli inadempimenti contestati dall’ente pubblico», scrive ancora Ghisolfi quasi in un’esortazione ai contendenti a deporre le armi della contesa legale. «Qualora ciò non dovesse risultare praticabile e qualora le concesse misure protettive e cautelari venissero a scadenza, Piacenza Parcheggi potrà sempre ripresentare istanza di sospensione rispetto alla quale, ad oggi, come detto, è venuto meno il suo interesse».
Cessata, dunque, la materia del contendere, è, al momento, il punto del quadro giudiziario. Ha il sapore di una tregua armata fino alla decorrenza della procedura negoziale. A Palazzo Mercanti si coglie una certa soddisfazione per il fatto che la giudice Ghisolfi non abbia accolto in via definitiva la sospensiva cautelare. Nel senso che la risoluzione contrattuale, per quanto congelata, appare confermata nella sua validità e dunque pronta a tornare a dispiegare i suoi effetti alla scadenza delle misure protettive: a gennaio o, al più tardi, a maggio.

