Due mesi senza ponte sul Nure, Confesercenti: «Fatturati a picco»

Incontro con le attività ai due lati del cantiere: timori di un Lenzino bis. Samuelli: «Dobbiamo prepararci al Natale»

Cristina Maserati
|3 settimane fa
Incontro Confesercenti con i commercianti: il direttore Fabrizio Samuelli (a sinistra) e il vicedirettore Giorgio Bonoli
Incontro Confesercenti con i commercianti: il direttore Fabrizio Samuelli (a sinistra) e il vicedirettore Giorgio Bonoli
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A due mesi dalla chiusura del ponte sul Nure gli effetti sulle comunità più direttamente toccate si manifestano in tutta la loro evidenza. Sono in particolare le attività commerciali presenti sulle due sponde a manifestare i contraccolpi più evidenti. I titolari di imprese a Pontenure e Montale sono tornati a confrontarsi sulle problematiche emerse in queste settimane e a ipotizzare azioni di mitigazione degli effetti negativi.
Fabrizio Samuelli e Giorgio Bonoli, rispettivamente direttore e vicedirettore di Confesercenti Piacenza, sono intervenuti nella sala riunioni del Comune affollata di gestori di esercizi commerciali - bar, tabaccherie, distributori di benzina, pizzerie, panetterie, negozi di ortofrutta, saloni di estetista e parrucchiera, show room di arredamento, artigiani creativi - attività che beneficiavano del passaggio intenso sulla Via Emilia e ora accusano un sensibile calo del fatturato, stimato dal 50 al 70%.
«Sei mesi sono tanti e possono allentare il rapporto di fidelizzazione tra operatore e cliente: dobbiamo pensare ad iniziative che tengano vivo questo rapporto, tenendo conto del fatto che si avvicinano due momenti decisivi per le attività commerciali: le festività natalizie e il periodo dei saldi invernali», ha sottolineato Samuelli. 
Sono iniziative a trecentosessanta gradi, quelle emerse dall’incontro: eventi di richiamo, utilizzo dei social e dei media locali per portare l’interesse sulle proposte degli esercizi commerciali, in particolare nell’imminente periodo prenatalizio. E poi coinvolgimento delle istituzioni, degli enti e dei parlamentari locali. Tra le richieste alle istituzioni spicca la realizzazione di un ponte provvisorio, sostegni economici in tutte le possibili forme e il rispetto dei tempi previsti.
Quanto alla fine lavori, in sala c’è chi teme ci si possa trovare davanti ad un ponte Lenzino bis, mentre altri snocciolano le cifre a più zeri del saldo Tari, «insostenibili in un momento di stallo dell’attività». Non è mancato un richiamo polemico al fatto che ai tavoli di programmazione dell’intervento non siano stati coinvolti tutti i soggetti interessati.