Carri, trattori e animali: Monticelli "assediato" per S. Martino. FOTO
Gran folla di visitatori per la manifestazione che da 27 anni fa rivivere i traslochi dei contadini alla fine dell’annata agraria
Valentina Paderni
|3 settimane fa

La rievocazione del San Martino ha un fascino irresistibile. In centinaia hanno fatto tappa a Monticelli. E’ impossibile contare le presenze, ma il centro storico era pieno di gente e la difficoltà nel trovare spazio dove poter parcheggiare l’auto ha confermato quanto il paese fosse “sotto assedio”, conquistato da una folla di visitatori. Non si può non rimanere entusiasti della manifestazione che da 27 anni caratterizza il territorio e la cui organizzazione, nelle ultime quattro edizioni, è stata affidata ai volontari dell’associazione “Cui dal San Marten”, guidata dal presidente Riccardo Cogni.
Per fare ingresso a Monticelli, in occasione del San Martino, si superano due “portali” come fossero archi temporali. L’asfalto è coperto di paglia, ad arredare gli ambienti ci sono parallelepipedi di fieno, antichi mobili e poltrone. I figuranti impegnati ad illustrare i mestieri di inizio secolo scorso (tra cui: al muradur, al pastisser, al giugatuler, la sartura, la pattnadura, al furnar, al prett, al nuder, le intrassadur d’ai, al scagner, la lavandéra, la stiradura, la maiera, la rammendadura, la mundena, l’agrafadur) sono gli attori principali di una ricostruzione storica che affascina e non stanca mai. Distese di bianche lenzuola hanno rivestito i balconi o sono state appese a fili sospesi nell’aria tra un’abitazione e l’altra, a disegnare una perfetta scenografia teatrale.
Trattori d’epoca hanno trainato carri carichi di tutto ciò che era di proprietà delle famiglie contadine che, finita l’annata agraria, dovevano abbandonare la cascina, dove avevano lavorato durante la stagione, per il mancato rinnovo del contratto. I locali del centro storico si sono trasformati in osterie. Cavalli, asini, animali da cortile, vitellini e coniglietti sono stati gli “amici” dei bambini. Si è cantato, si è ballato, si è suonato: la musica non è mai venuta meno, diffondendo il ritmo del buon umore e della voglia di stare insieme.
Il San Martino funziona perché è una festa di comunità, dove tutti, vestiti a tema, sono coinvolti: bambini, adulti, artigiani, imprenditori, amministratori, compaesani. I piccoli della materna di San Nazzaro, ad esempio, con le loro docenti hanno ricreato una “scuola rurale” con lavagnette e gessetti, cantando e facendo correre le lumache. Il palio delle cascine è stato vinto dal gruppo Vilanel che ha superato gli sfidanti Colombarola, Martani, Palazzo Vecchio, Bonissima e Casazza.
Le prove affrontate sono state: il tiro alla fune di un mezzo agricolo, la gara di ciaspole al femminile, la staffetta con la corsa coi sacchi e il tiro al cerchio per i bambini, il rotolamento di balle di fieno lungo la strada per gli uomini. La salita alla sommità del palo della cuccagna, alto 12,39 metri, rivestito di grasso meccanico, è stata invece vinta dalla squadra dei giovani Acrobati dalla provincia di Bergamo. A loro è andato il secondo Trofeo Città di Piacenza. Dopo di loro: i Rubagalline della Valchero, gli Uccelloni di Vigolzone e i Tori di Caselle Landi. Tra i partecipanti all’evento anche la monticellese Enrica Ertola, che riconoscente ai tanti che si sono spesi per la riuscita iniziativa dice: «Grazie, perché fate in modo che Monticelli non sia soltanto il posto in cui viviamo ma il posto a cui sentiamo di appartenere».











