Star bene, stasera focus sulla dipendenza da gioco d'azzardo

La puntata in onda alle 21 su Telelibertà analizza il fenomeno anche grazie al nuovo podcast “Iceberg - Giocare per perdere”

Redazione Online
|16 ore fa
Marzia Foletti e il professore Luigi Cavanna
Marzia Foletti e il professore Luigi Cavanna
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Questa sera a “Star bene”, la trasmissione di Telelibertà, scritta e condotta dalla giornalista Marzia Foletti, si parla di un fenomeno che, anche a Piacenza, ha assunto dimensioni impressionanti: il gioco d’azzardo. Nella nostra provincia si stima che siano circa 7mila le persone con una dipendenza patologica, ma solo 165 sono attualmente in carico ai servizi dell’Ausl. Una distanza enorme, che racconta la fatica a chiedere aiuto. Il dato economico è altrettanto sconvolgente: solo nel comune di Piacenza si giocano 302 milioni e 700mila euro all’anno, mentre in provincia le perdite complessive dei giocatori superano i 100 milioni. A dominare sono slot machine e gioco d’azzardo online, un mondo sempre più accessibile e rischioso. È un fenomeno che coinvolge famiglie, economia locale e persino la criminalità organizzata.
A “Star bene”, in onda alle 21.00 sul canale 76, cerchiamo di capire perché e cosa si può fare. In studio gli ospiti: Maurizio Avanzi, responsabile Cura del Gioco d'Azzardo Patologico dell’Ausl di Piacenza, Silvia Cabrini, psicologa e psicoterapeuta dell’Ausl di Piacenza e il professor Luigi Cavanna, primario dell’Area Medica della Casa di Cura Piacenza. Per l’occasione è stato presentato anche Podcast "Iceberg - Giocare per perdere", realizzato dalla giornalista Nicoletta Marenghi che raccoglie le testimonianze di chi soffre o ha sofferto di questo disturbo. Il podcast è disponibile su Liberta.it e sulle piattaforme Spotify e Spreaker.
E' realizzato in collaborazione con la Fondazione La Ricerca e la Cooperativa sociale L'Arco che hanno curato il progetto Iceberg per l'aiuto ai familiari dei giocatori patologici. Ci sono interviste a ex giocatori, familiari ed esperti che si occupano dei giocatori patologici e dei loro familiari ma anche a gestori di locali che hanno scelto di togliere le slot.