Andare a teatro diventa cosa per pochi? «Più serate se maggiori risorse»

Spettacoli di qualità e con prezzi equi. Ma le poche repliche (e biglietti) tagliano fuori molti spettatori. Teatro GIoco Vita: «Ricambio garantito, quest'anno 211 nuovi abbonamenti»

Filippo Lezoli
|3 settimane fa
Il teatro municipale di Piacenza
Il teatro municipale di Piacenza
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A Piacenza la cultura è accessibile. Sì, ma fino a che punto? L’occasione per porsi la domanda giunge dalla lettera a Libertà di una cittadina, appassionata di teatro, che da cinque anni va in cerca di un abbonamento della stagione di Prosa senza successo. Roberta Baroni, questo il suo nome, dice che «per il quinto anno consecutivo» si trova nell’impossibilità di «sottoscrivere un abbonamento per il meccanismo di prelazione di cui godono gli abbonati attuali, che rende nullo o quasi lo spazio per i nuovi ingressi». Baroni ne fa una questione di «democratizzazione della cultura», chiedendosi se è davvero impensabile poter dare vita a un “turn over” più equo.
Lasciando nello specifico la risposta a Teatro Gioco Vita che gestisce la Prosa (la leggete qui sotto-ndr), uno dei temi che emergono ascoltando gli addetti ai lavori sono le poche repliche a disposizione di chi vuole assistere agli spettacoli. «C’è un “sistema cultura” che non è in grado di rispondere a tutte le domande - dicono Diego e Jacopo Maj, direttori artistici di Teatro Gioco Vita - il semplice botteghino non copre i costi di una serata di spettacolo. Tenere aperto per una replica aggiuntiva ha un costo alto e, rispetto all’ente pubblico, Teatro Gioco Vita ha un rischio d’impresa». Laddove non arriva il pubblico, verrebbe da dire, potrebbero inserirsi sponsor privati. Ma sul punto ci torneremo più avanti.
La risposta alla lettera da parte dei direttori artistici di Teatro Gioco Vita, Diego Maj e Jacopo Maj:
Gentile signora Baroni, ringraziamo per le sue parole che riconoscono la fatica fatta in questi ormai oltre vent’anni per la crescita della Stagione di Prosa del Teatro Municipale. Comprendiamo anche il suo disagio, e ne siamo dispiaciuti, perché nel nostro operare abbiamo sempre prestato ascolto alle critiche e ai suggerimenti del nostro pubblico cercando di trovare insieme una possibile soluzione. Ma veniamo ora ai dati della Stagione di Prosa, con i suoi cartelloni di Prosa, Altri Percorsi, L’altra scena e Danza. Siamo passati dai 1715 abbonati del 2022/2023 ai 1975 del 2025/2026. Negli anni il ricambio è stato sempre garantito, anche grazie a rinunce di vecchi abbonati che ogni anno si aggirano in media sui 70/80 abbonamenti. In questa stagione abbiamo 211 nuovi abbonamenti, cioè persone che non avevano nell’anno precedente sottoscritto una tessera e che hanno potuto utilizzare posti lasciati liberi da abbonati del 2024/2025 che non hanno dato conferma (circa 80) e da altri posti a disposizione in sala. La prelazione per gli abbonati della stagione precedente è inoltre una consuetudine di praticamente tutti i teatri italiani, con l’obiettivo di premiare il pubblico più consolidato e fidelizzare lo spettatore. In Emilia-Romagna tutte le stagioni di prosa prevedono la prelazione degli abbonamenti, addirittura lo fa un teatro nazionale come l’ERT a Modena e Bologna. A proposito di ricambio generazionale, inoltre, come Teatro Gioco Vita lo abbiamo sempre ricercato non solo attraverso una politica dei prezzi che permette ai giovani e agli studenti di assistere agli spettacoli con particolari facilitazioni, ma anche attraverso tutta una serie di attività di formazione e informazione teatrale che li coinvolge direttamente, ad esempio con laboratori, animazioni, workshop. Purtroppo siamo costretti a fare una riflessione poco nobile, che riguarda le economie, che ci costringono anche a rinunce (ad esempio una terza serata di prosa). Il sostegno pubblico al teatro è andato diminuendo di anno in anno, soprattutto per i tagli ai contributi ministeriali del FUS - Fondo Unico per lo Spettacolo. La Stagione di Prosa non ha sponsor privati, e questo possiamo comprenderlo dato che non siamo il Piccolo di Milano o l’Argentina di Roma. E l’impegno di Teatro Gioco Vita per la città non si esaurisce nella Stagione di Prosa del Teatro Municipale ma si esprime in un progetto articolato per un pubblico da 0 a 90 anni, con attenzione alle fasce a maggiore rischio culturale. Diego Maj e Jacopo Maj Direttori artistici Teatro Gioco Vita